News

Compagnie telefoniche: addio al credito di Tim, Wind, Tre e Vodafone

Purtroppo si sa, spesso le compagnie telefoniche attuano dei piani per svuotare il credito residuo degli utenti che non risultano essere del tutto onesti. Già in passato l’AGCOM è intervenuta multando i gestori per i comportamenti non limpidi e questo ha portato ingenti multe a diverse aziende.

Anche Vodafone e Wind sono state recentemente punite dal servizio con delle multe per pratiche scorrette nei confronti dei consumer finali. Purtroppo però oggi vogliamo parlarvi di una pratica che sembra molto simile ad una truffa in piena regola. Essa è infatti ai limiti della legalità che i provider attuano per svuotare il credito residuo delle sim dei propri clienti. Oltre all’attivazione di abbonamenti con la truffa dei call center, vediamo anche il metodo dell’attivazione dei VAS come principale modo per frodare i malcapitati.

Le compagnie telefoniche attivano i VAS con metodi poco leciti sulle sim degli utenti

I poveri clienti che capitano in questa frode sono stanchi della situazione e si sono rivolti alle autorità per fermare il fenomeno. Tuttavia non tutti conoscono quello che è un semplice metodo per farsi rimborsare e metter la parola “STOP” alle truffe. Partiamo dal principio: cosa è un VAS?

Per chi non conoscesse l’acronimo, stiamo parlando di abbonamenti a tutti quei servizi di cui l’utente non sente assolutamente il bisogno, ne tanto meno avrà fatto richiesta. Pensiamo alle rubriche hot, agli oroscopi, alle news sugli astri e molto altre ancora. Semplicemente con un click pigiato sulla parte sbagliata di determinati siti, si possono far partire abbonamenti che svuotano il credito residuo ad oltre 5,99 Euro alla settimana.

Come fare quindi per farsi rimborsare e evitare che accada di nuovo? Molto semplice. Dovrete semplicemente chiamare il numero del servizio clienti del vostro operatore di fiducia, spiegare la situazione e vi saranno rimborsati i soldi derubati, oltre ad avervi inserito il blocco totale di qualsiasi VAS sulla sim per il futuro.

Condividi
Pubblicato da
Manuel De Pandis