A più di 30 anni dall’incidente nucleare che ha sconvolto il mondo, il dibattito pubblico è tornato sul tema Chernobyl soprattutto dopo la fortunata serie targata HBO che ne descrive il disastro.

A seguito di questa rinnovata attenzione privata e mediatica, si è generato un movimento implicito che ha indotto un’istituzione americana a rivelare nuovi dettagli sulla gestione del disastro da parte di Mosca.

Qualche mese fa, infatti, i National Security Archives hanno pubblicato centinaia di documenti top secret riguardo l’incidente, ossia note, protocolli, resoconti del Politburo moscovita prodotti nei giorni immediatamente successivi al disastro. Documenti finora rimasti segreti, che invece ora sono tornati alla luce e forniscono dettagli agghiaccianti sulle strategie adottate per fronteggiare la catastrofe.

Chernobyl, i National Security Archives rivelano nuovi dettagli

Ad aggravare le colpe già immani del Governo URSS, ci fu la decisione di  modificare, all’indomani dell’incidente, i parametri di tollerabilità del livello di radiazioni. Come si evince da un documento datato 8 maggio 1986: “Classificato. Minuta numero nove. 8 maggio, 1986. Il ministero della Salute dell’Unione Sovietica ha approvato nuovi livelli accettabili di radiazione ai quali il pubblico può essere esposto, e che sono 10 volte superiori ai livelli precedenti. In casi speciali, sono accettabili livelli superiori 50 volte a quelli precedenti”.

Il che rivela che Mosca aveva preparato in pochissimo tempo una determina che consentiva la tolleranza di livelli di radiazioni notevolmente superiori alla norma, modificando i limiti di esposizione alle radiazioni nucleari.

Questo solo uno dei numerosissimi provvedimenti presi per insabbiare quanto più possibile l’accaduto agli occhi dei propri cittadini e del mondo, mentre migliaia di persone stavano già recandosi presso gli ospedali presentando i tipici sintomi di malattia da radiazione.

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