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Renault e Ford nell’occhio del ciclone per lo scandalo su motori e batterie

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Renault e Ford rappresentano due tra le case automobilistiche più note e apprezzate al mondo.

La loro lunga esperienza e la qualità del loro prodotto hanno da sempre contraddistinto queste aziende rispetto a molte altre, facendole ascendere verso l’olimpo delle quattro ruote.

Negli ultimi mesi, però, questo circolo virtuoso sembra essersi interrotto a causa di uno scandalo che le ha viste protagoniste entrambe, e che ha gettato diverse ombre sulle garanzie di sicurezza e qualità dei loro prodotti.

La prima denuncia, riguardante Renault, è giunta a gran voce dalle pagine del mensile francese Que choisir, che ha raccolto le segnalazioni di moltissimi clienti furiosi per il trattamento loro riservato da parte dell’azienda.

Secondo quanto riportato, su oltre 400.000 veicoli Renault (e non solo) sarebbero stati montati motori difettosi, che la casa automobilistica di rifiuta di sostituire.

Il danno risulta importante, anche perché i veicoli con motori 1.2 benzina non sono soltanto di questa azienda, dal momento che Renault vende i propri pezzi anche a terzi

, consentendo quindi ad altri marchi di montare i propri motori sui loro veicoli.

Il problema sembrerebbe riguardare un consumo eccessivo di olio, che porterebbe il motore a surriscaldarsi velocemente.

I modelli toccati da queste problematiche sono:

Renault (motore 1.2 TCe 115, 120 e 130 ch)

  • Captur
  • Clio 4
  • Kadjar
  • Kangoo 2
  • Mégane 3
  • Scénic 3
  • Grand Scénic 3

Dacia (motore 1.2 TCe 115 e125 ch)

  • Duster
  • Dokker
  • Lodgy

Mercedes (motore 1.2 115 ch)

  • Citan

Nissan (motore 1.2 DIG-T 115 ch)

  • Juke
  • Qashqai 2
  • Pulsar.

Ford nei guai per un difetto alle batterie

Un discorso molto simile va riservato a Ford, che sembrerebbe aver montato sulle proprie vetture delle batterie difettose, senza andare incontro ai clienti che hanno riscontrato tali criticità.

Nel caso di Ford, i veicoli coinvolti sarebbero prevalentemente Ford Mondeo e Ford S-Max.

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Pubblicato da
Monica Palmisano