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Facebook e Twitter in contrasto per le idee sulle inserzioni elettorali

Social network e politica sono due nomi che messi insieme instaurano molta paura e altrettanti dubbi tra gli utenti, soprattutto dopo la vicenda che ha coinvolto le elezioni presidenziali negli Stati Uniti.

Rimanendo in tema, i due più importanti social network mondiali, Facebook e Twitter, nonostante debbano combattere per difendere i diritti dei cittadini, la pensano in maniera completamente diversa riguardo alle inserzioni elettorali. Scopriamo nel dettaglio la delicata questione.

 

Facebook e Twitter in contrasto sulle inserzioni elettorali

I social network in questione sono entrati negli scorsi giorni a gamba tesa nel mondo della politica, soprattutto dopo la decisione di Twitter di bloccare le inserzioni elettorali. Quest’ultime sono considerate dalla piattaforma uno strumento pericoloso perché non controllabile. La decisione presa dalla piattaforma dell’uccellino ha sollevato non poche polemiche nella politica degli Stati Uniti e ha costretto altre piattaforme a riflettere. I vertici di Facebook sono arrivati ad una decisione ben chiara: le inserzioni non saranno bloccate.

Jack Dorsey, attuale CEO di Twitter ha scritto sul proprio profilo ufficiale: “La pubblicità su Internet è incredibilmente potente e molto efficace per gli inserzionisti commerciali; ma questo potere comporta rischi significativi per la politica, dove può essere usato per influenzare voti che toccano la vita di milioni di persone“. Il capo della campagna di Donald Trump, attuale Presidente americano, ha commentato la scelta di Twitter come una “scelta davvero stupida. Questo è l’ennesimo tentativo di silenziare i conservatori“.

La piattaforma di Mark Zuckerberg, Facebook, ha invece deciso di prendere le distanze dalla scelta di Twitter. Zuckerberg ha dichiarato infatti: “Anche io avevo pensato di togliere gli spot politici, ma è difficile stabilire dove tirare la linea. Vogliamo veramente bloccare le inserzioni su temi importanti come il climate change o l’avanzamento sociale delle donne?“. Voi da che parte state?

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Pubblicato da
Veronica Boschi