Boeing-737-MaxBoeing è rientrata nell’interesse pubblico negli ultimi mesi. Le notizie non sono state rincuoranti con radio-giornali e TG che hanno messo tristezza dopo il proporsi di servizi raccapriccianti. La tragedia si è consumata in cielo per 346 passeggeri che non hanno mai più ritrovato la strada di casa. Hanno perso tragicamente perso la vita negli incidenti aerei che si potevano evitare con qualche semplice controllo di routine. A distanza di mesi si scopre la causa del disastro che ha messo in ginocchio centinaia di famiglie. Ecco le novità dopo le perizie.

 

Boeing: ecco come si potevano evitare gli ultimi incidenti in volo, famiglie distrutte dalla negligenza degli operatori di volo

Secondo la ricostruzione degli inquirenti pare che lo schianto poteva essere evitato a fronte di maggiori controlli sulla strumentazione di bordo. Un rilevato problema al sistema MCAS – responsabile del mantenimento in asse del velivolo ad alta quota – è stato la causa di tutto. I sensori preposti alla lettura dei dati anti – stallo hanno dato forfait generando i problemi che tutti quanti noni abbiamo appreso dai vari servizi dopo i fatti.

Le componenti non erano state opportunamente tarate per evitare il disastro che si è consumato nei cieli dell’Indonesia. L’aereo non si poteva bilanciare. In tali condizioni l’impatto è stato inevitabile. Ma solo oggi si comprende che sarebbe bastato poco per evitare tutto questo.

A trarre beneficio dagli episodi è stata Airbus, le cui quotazioni sono schizzate alle stelle dopo la vicenda. Per Boeing si è corrisposto un pesante danno di immagine ed una maturata sfiducia dei clienti che non intendono più mettere piede a bordo dei loro velivoli dopo che sono stati portati alla luce ulteriori problemi. Il CEO della compagnia ha rassicurato la clientela ma è chiaro che il danno è ormai fatto. Il disagio e la paura sono ai massimi livelli per una società che ha molto da farsi perdonare.

Articolo precedenteRadiazioni smartphone: cosa aspettarsi dai modello più venduti
Articolo successivoEvasione fiscale: il redditometro non avrà più valenza legale