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Una simulazione al computer di un team di ricercatori dell’Università di Rochester, coordinato da Jonathan Carroll-Nellenback, ha cercato di dare soluzione al famoso paradosso di Enrico Fermi sulle probabilità di contatto con gli alieni. Ebbene, i risultati confermano gli extraterrestri transitano nella nostra Via Lattea e nel sistema solare, probabilmente da molti anni, “ma non siamo in grado di accorgercene”.

Riguardo al paradosso di Fermi, il geniale fisico fece anche lui un calcolo approssimativo della moltitudine di stelle nell’universo ritenendo possibile l’esistenza di forme di vita in altri esopianeti. Ma la famosa domanda allora era:dove sono tutti quanti?” Ora la risposta sembra darcela proprio il team di Rochester, secondo cui l’assenza di qualsiasi contatto:”non significa che siamo soli. Significa soltanto che i pianeti abitabili sono probabilmente rari e difficili da raggiungere“.

 

Alieni e via Lattea: ecco la sconcertante novità sulla loro presenza

Alla base del ragionamento impostato nel computer tuttavia ci sono dati molto realistici. I ricercatori hanno preso in considerazione la vicinanza di ogni ipotetica civiltà extraterrestre su altri sistemi stellari, la relativa velocità delle eventuali sonde interstellari in base alle nostre conoscenze scientifiche, la distanza che potrebbero coprire e la frequenza dei lanci.

Tutto queste discriminanti fanno sì, senza troppo sorprendere i più avvezzi alla materia, che gli alieni possano essere passati sulla Terra dopo la comparsa dell’uomo, decidendo però di non interagire con la nostra biosfera per paura di doversi adattare per sopravvivere. Infine, tra le varie ipotesi emerse dal calcolo c’è anche quella per cui gli alieni potrebbero aver evitato di proposito ogni contatto con pianeti che già ospitano vita intelligente. Un metodo di esplorazione contrario alla nostra civiltà che non vuole interferire con altri ecosistemi.

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