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I mesi scorsi sono stati caratterizzati da una serie di fake news riguardanti i nuovi controlli fiscali. Come spesso accade infatti non è stata fatta particolare chiarezza sul web, provando un allarmismo ingiustificato. Il “pericolo” redditometro sembrerebbe infatti essere rientrato, visto il suo recente congelamento.

Secondo le ultime notizie infatti non potrà più essere utilizzato per controllare le dichiarazioni successive al 2016. Per la gioia degli evasori non esisterà quindi più questo infallibile sistema di verifica. Non è ancora chiaro se le cose andranno a cambiare nei prossimi mesi, al momento però nessuno verrà a ad analizzare la differenza tra il vostro tenore di vita e il reddito dichiarato.

Controlli fiscali: l’iniziale virtuosismo è già finito

A bloccare l’iniziale ondata di virtuosismo ci ha pensato lo scorso agosto il Decreto Dignità. L’Agenzia delle Entrate ha inoltre tentato di farsi ascoltare per riattivarlo ma non c’è stato nulla da fare. Il redditometro rimarrà quindi congelato per le dichiarazioni successive al 2016.

Qualora si dovesse essere soggetti ad un controllo è bene ricordare che una qualsiasi sentenza sarebbe impugnabile. L’atteggiamento sarebbe infatti illegale e persecutorio. Un eventuale appello verrebbe quindi accolto e risolto a vostro favore. Non è stato reso noto quando e se il redditometro tornerà a perseguire i malfattori, fino a quel momento dobbiamo aspettare.

Qualora vi fosse sfuggito il nostro approfondimento, vi ricordiamo l’arduo compito del redditometro. L’algoritmo è infatti in grado di determinare con precisione eventuali anomalie tra entrate e uscite del contribuente. Se venisse rilevato uno scostamento maggiore del 20% si procederebbe immediatamente alla richiesta di prove documentali.

E’ bene inoltre ricordare che il fisco non analizza il singolo cittadino ma tutto il nucleo familiare. Non ci resta che attendere, sperando che la giustizia e la lotta all’evasione tornino a far rispettare le regole.

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