Questa estate è stata piena di fenomeni naturali, a volte portatori di stupore e meraviglia, altre volte invece preoccupanti e agghiaccianti. Tra i primi, sicuramente andrebbe annoverato il bolide che ha solcato i cieli della Sardegna nella tarda serata del 16 agosto. Nei secondi, purtroppo, gli incendi che hanno fatto bruciare milioni di ettari della Siberia e il terremoto che ha stravolto la California.

Di quest’ultimo, in particolare, la NASA ha divulgato alcune immagini a dir poco strabilianti, ma per poterle comprendere, è necessario fornire un po’ di contesto.

Terremoto in California: perché ha attirato tanta attenzione e quali sono stati i suoi effetti

A cavallo tra i festeggiamenti per l’Independence Day, il 4 luglio la California è stata vittima di una scossa di magnitudo 6.7, seguita a distanza di poche ore da un’ulteriore scossa di magnitudo 7.1. Avere due scosse a distanza così ravvicinata ha determinato lo smottamento di alcune strade, il crollo di alcuni edifici e naturalmente tanto panico mentre le persone erano tutte per le strade a festeggiare.

L’epicentro è stato individuato a circa 200 km a nord-est di Los Angeles, ma il sisma si è propagato molto rapidamente. Purtroppo, la California è estremamente soggetta a questo tipo di dinamiche, dal momento che corrisponde alla superficie della famosissima Faglia di Sant’Andrea. È dunque ad alto rischio sismico perché coincide con il punto di incontro di due placche tettoniche.

Il terremoto ha determinato grossi cambiamenti a livello geologico, determinando forti dissesti del terreno e arrivando a creare dislivelli importanti. L’elaborazione delle immagini pre e post sisma da parte della NASA ha portato alla creazione di un’infografica molto forte, che vi riportiamo qui in basso.

Ogni colore corrisponde ad una variazione di altezza di 12 cm rispetto alla situazione pre-sisma.

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