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Bollo auto addio: ecco cosa significa abolizione per le Regioni

L’abolizione del bollo auto sembra ormai diventata una leggenda che circola nelle profondità del Web. Fino a qualche tempo fa si poteva ancora sperare nella sua cancellazione totale, ma dopo la crisi dichiarata da Salvini verso Ferragosto, le speranze sembrano essersi annullate.

La cancellazione dell’odiata tassa avrebbe reso contenti moltissimi automobilisti, ma nonostante ciò bisognerà aspettare moltissimi anni prima di non pagarla più. L’idea di una sua abolizione è venuta a Luigi Di Maio, ormai ex vicepremier, il quale in un’intervista ha affermato che l’abolizione dell’imposta sarebbe possibile in futuro grazie alla recente diminuzione dello Spread.

Nello stesso periodo, la Corte Costituzionale aveva emanato la sentenza n.122 con la quale avrebbe conferito più potere alle regioni sulla questione del bollo auto.

Bollo auto: la Corte Costituzionale lo abolirà mai?

Viene dal giudice Luca Antonini la proposta n. 122/2019

che prevede un maggiore potere decisionale alle autonomie locali, le quali potranno decidere in libertà se abolire, ridurre o addirittura aumentare l’importo da pagare per il bollo auto.

I governi regionali potranno decidere autonomamente e indipendentemente il da farsi sulla questione che divide l’intero Paese. Ogni regione sceglierà la mossa ideale, senza però ricevere l’approvazione e l’avvallo dalla Corte Costituzionale.

Nonostante ora sia ancora in vigore e si prevede che sarà ancora attiva per molti anni, i guidatori di tutta Italia possessori di una o più vetture, ancora sperano che un giorno tutto ciò cadrà nell’oblio. Con la recente crisi però tutto si è fermato e, considerate le priorità governative del nuovo governo che si sta attualmente formando, bisognerà mettersi “il cuore in pace” e attendere nuovi sviluppi.

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Pubblicato da
Manuel De Pandis