Scienza e Tecnologia

Egitto: una nuova scoperta svela un inchiostro fantasma sui papiri egizi

L’Egitto è ormai protagonista di numerose ricerche e analisi da parte di ricercatori e archeologi perché ancora oggi nasconde innumerevoli segreti; se fino a qualche settimana fa non si faceva altro che parlare della nuova scoperta sulla Piramide di Giza, oggi si discute sul ritrovamento di inchiostro fantasma su alcuni papiri egiziani.

Il Papiro fu una grande fonte di reddito per gli egiziani dato che lo esportavano per il commercio su tutto il territorio; come ben sappiamo, l’antico popolo d’Egitto utilizzava questa pianta acquatica per ricavarne una superficie su cui scrivere.

Papiri Egizi: svelata l’ultima sorprendente scoperta sull’Egitto

Da anni ormai, ricercatori e archeologi studiano l’Egitto ma le ultime ricerche si concentrano in particolare sui papiri egizi; il Centro Helmholtz e l’Università di Berlino hanno deciso di pubblicare questo nuovo studio sul Journal of Cultural Heritage; i papiri egizi di cui parliamo sono quelli ritrovati sull’isola Elefantina agli inizi del Novecento dall’archeologo Otto Rubensohn

e oggi sono conservati nel Museo Egizio di Berlino.

Il gruppo di ricercatori ha evidenziato delle macchie bianche su alcuni papiri e i raggi X del sincrotrone tedesco Bessy II sono capaci di leggerli; secondo quanto dicono le ricerche, sembrerebbe proprio che tali macchie appartengano ad un inchiostro a base di piombo poi scolorito dalla luce e diventato invisibile. Questi raggi possono leggere queste scritture senza rovinarne i papiri strettamente arrotolati eccitandone gli atomi che a loro volta ne emettono altri come risposta; un po’ come una sorta di eco dotato d’impronta capace di riconoscerne il tipo di atomo.

A seguito dei risultati, il fisico Heinz-Eberhard Mahnke afferma: “Sospettiamo che i caratteri siano stati originariamente scritti con minio rosso chiaro o forse galena nera come il carbone”; gli studiosi devono prestare maggiore attenzione perché questo genere di inchiostro se rimane per troppo tempo esposto alla luce rischia di cancellarsi.

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Pubblicato da
Ilenia Amelio