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Fisco: redditometro in pausa, niente controlli sui conti correnti

Il Fisco aveva iniziato una manovra volta a combattere definitivamente l’evasione fiscale, una delle piaghe maggiori per lo Stato Italiano. Il mezzo attraverso il quale avrebbe attuato la procedura contro gli evasori era il “redditometro“. Nel Web non si è fatto altro che parlare di tale strumento per innumerevoli mesi. Ma nello specifico, di cosa stiamo parlando?

Il “redditometro” è un’arma messa nelle mani dell’Agenzia delle Entrate tramite il Fisco, necessaria ad una verifica precisa e puntigliosa all’interno dei conti correnti dei clienti degli Istituti bancari. Il suo scopo è quello di controllare la differenza di denaro fra le entrate e le uscite all’interno del bilancio economico delle famiglie italiane. Qualora il GAP superasse il 20%, avrebbe fatto scattare ulteriori controlli da parte di un’agente del Fisco e successivamente della Guardia di Finanza. Tutte le “grandi spese” come quelle di un’auto di lusso, o un bene superfluo, oppure ancora, una barca o una casa al mare, unite ad un reddito economico non proprio elevato, avrebbero fatto scattare il sentore di un’evasione fiscale al software del redditometro.

Per il momento però questo strumento è stato abolito per tutte le dichiarazioni dei redditi dal 2016 a seguire. Sarà però ancora attivo per le verifiche sulle dichiarazioni antecedenti Dicembre 2015.

Fisco: perché il redditometro è stato abolito?

Ammettiamo che la sua sospensione potrebbe apparire come un “bene” agli occhi dei cittadini. Seppur non approviamo una mossa così invasiva come quella del redditometro da parte dello Stato, noi ci sentiamo di dissentire da tutte quelle riflessioni presenti sul Web che inneggiano all’evasione fiscale.

Vi ricordiamo infatti che oltre ad essere una pratica illegale e punibile penalmente, l’evasione fiscale (e il lavoro in nero) è una mossa poco etica e immorale.

Il redditometro è stato sospeso per via dell’approvazione del Decreto Dignità di fine anno scorso. Pochi giorni fa invece, prima di Ferragosto 2019, l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato mediante una circolare, di riesumarne l’uso per le dichiarazioni dei redditi antecedenti al 2016.

L’Agenzia infatti non può agire di proprio pugno, controllando indipendentemente da quello che viene comunicato dal governo. Qualora infatti il Fisco operasse su un controllo senza approvazione, sarebbe passibile di denuncia.

Fisco: di cosa parla la circolare del 15 Agosto 2019?

Il comunicato in questione afferma che per il momento il redditometro è stato congelato per tutte le dichiarazioni dei redditi post 2016. Tutto ciò non significa che non ci saranno controlli fiscali, ma soltanto le classiche verifiche Statali sulle irregolarità nei pagamenti delle tasse.

Prima della crisi di governo in cui versa l’Italia in questi giorni, il redditometro era già stato messo sotto osservazione al fine di essere migliorato ed affinato. Adesso quindi, l’Agenzia delle Entrate ha restituito il mezzo sopracitato, ricordando però che sarà ancora attivo e continuerà a verificare i conti correnti degli italiani fino al 2015. Verrà inoltre utilizzato all’uopo, un nuovo software per la gestione dei controlli, denominato “Verdi“.

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Pubblicato da
Manuel De Pandis