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Incidente Nucleare Russia: il disastro rilascia radiazioni nell’atmosfera

Una potentissima esplosione nucleare è stata avvistata e percepita al largo delle coste della Russia, quando su una chiatta il nuovissimo missile da crociera Burevestnik, con codice Nato SSC X9 Skyfall, è scoppiato in cielo in un test. Quello che sarà il primo razzo a propellente misto, tra liquido per il decollo e atomico per la fase di crociera, allo scoppio accidentale ha fatto impazzire gli strumenti di mezzo Nord Europa sia per la radioattività rilasciata nell’aria e sia per il boato.

Un scoppio così potente che è stato rilevato dalle stazioni di monitoraggio del CTBTO di Vienna, il quale è regolato da un trattato internazionale che dal 1996 vieta i test nucleari attraverso una rete di monitoraggio per scoprirli.

Dall’ufficio di Vienna è infatti giunta la nota:Confermiamo che un evento coincidente con l’esplosione dell’8 agosto a Nyonoska è stato registrato da 4 nostre stazioni di rilevamento: tre stazioni di rilevamento sismico e una infrasound che registra le onde ultra basse non udibili all’orecchio umano che si difondono in caso di forti esplosioni”.

 

Incidente Nucleare Russia: il disastro rilascia radiazioni nell’atmosfera

Anche le stazioni di rilevamento infrasound e sismiche in Norvegia e Finlandia hanno rilevato i dati

, confermando la potenza di un’esplosione che ha anche rilasciato isotopi radioattivi nell’aria. La conferma è infatti arrivata dalle stazioni di Severodivisnk che per alcune decine di minuti hanno segnato valori fino a 20 volte maggiori del normale.

Sebbene la radioattività si è dispersa con i venti, sarebbe stato importante sapere quali componenti atomici sono stati rilasciati e in quale quantità. Purtroppo tutte le informazioni sono top secret per mantenere al sicuro il progetto alla base del missile russo Burevestnik.

Come era plausibile, l’agenzia russa per l’energia nucleare Rosatom ha minimizzato l’evento, mentre i responsabili del centro nucleare RFNC-VNIIEF dove lavoravano le 5 vittime civili hanno commentato ufficialmente lo stato di emergenza sulla piattaforma offshore vicino a Nenoksa.

Una commissione statale sta indagando sull’incidente che nella regione di Severodvinsk ha causato un picco di radiazioni per più di un’ora, ma ora sembra che i dati siano tornati alla normalità. Come riferisce Alexander Konstantinovich Chernyshev, vice consigliere scientifico dell’istituto, gli esperti governativi e quelli esterni non “hanno registrato alcuna contaminazione radioattiva residua“.

Speriamo in bene.

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Pubblicato da
Flavio Mezzanotte