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Facebook e il desiderio di leggerti la mente: un progetto ambizioso

No, non è una esagerazione. Attualmente Facebook è al lavoro su un progetto fantascientifico a dir poco, ma non impossibile. Alcuni menti geniali stanno cercando di mettere insieme un‘interfaccia per computer che legge il cervello. In sostanza, vogliono creare un qualcosa che riesce a decodificare il discorso delle persone usando elettrodi impiantati, un modo per leggere parole, ma anche intere frasi, direttamente dalla nostra materia cerebrale. Il progetto è portato avanti dagli scienziati della Facebook Reality Labs presso l’Università della California.

Il tutto sembra un passo successivo, o forse anche più di uno, rispetto a delle tecnologia già esistenti. Alcuni individui sfruttano delle particolari interfacce cervello-computer che permettono di scrivere parole, ma con tastiere virtuali. L’intendo di Facebook è di eliminare quest’ultimo dettaglio e per farlo hanno già condotto una serie di esperimenti. L’ultimo che è stato pubblicato anche sulla rivista scientifica prevedeva la registrazione delle onde cerebrali.

 

Facebook e la lettura del pensiero

Sostanzialmente alcuni soggetti hanno indossato dei caschi speciali dotati di diversi elettrodi; quello nell’immagine è un vecchio 

prototipo. Al gruppo di test sono stati sottoposti alcuni quesiti a risposta multipla a cui dovevano rispondere ad alta voce. Gli elettrodi servivano a registrare la risposta cerebrale che portava a precedere la risposta vocale. Il sistema cerva anche di indovinare quando al test venivano poste le domande e quando questi rispondevano. Una volta capito venivano proposte delle risposte e apparentemente l’accuratezza risultata tra il 61 e il 76%; le aspettative parlavano di un 20% massimo.

Questa tecnologia potrebbe risultare utilissima in molti campi, per esempio un aiuto a quelle persone che non possono parlare, ma anche usi più frivoli come i potenziamento di esperienze VR. Ovviamente il fatto che il tutto è nelle mani di Facebook fa spaventare in molti in quando la si vede come un male. In realtà siamo tutti curiosi di sapere come si evolverà il tutto.

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Pubblicato da
Giacomo Ampollini