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Google Chrome, quando la modalità incognito non è davvero in incognito

La modalità incognito è una funzione presente nei principali browser Web – incluso Google Chrome – che consente di navigare in Internet senza lasciare alcuna traccia relativa all’attività svolta in Rete. Si tratta, pertanto, di una modalità molto utile per chi non vuole che sul proprio dispositivo vengano memorizzate informazioni circa le pagine Web visitate, i cookie, i dati inseriti nei moduli ed i suggerimenti per le ricerche.

La navigazione in incognito viene in particolar modo attivata quando si vuole fruire di contenuti per adulti, nella convinzione che questa modalità ci salvi dagli occhi indiscreti. Eppure, non è proprio così: un recente studio realizzato da un gruppo di ricercatori provenienti da Microsoft, dalla Carnegie Mellon University e dall’Università della Pennsylvania ha dimostrato, infatti, che la maggior parte dei siti per adulti nascondono particolari tecnologie di tracciamento che inviano i dati dei propri utenti a terze parti. In particolare, Google monitora il 74% delle pagine, mentre Facebook il 10%.

Google Chrome traccia gli utenti anche se si attiva la navigazione in incognito

La navigazione in incognito non va confusa con la navigazione anonima: quest’ultima, infatti, permette di nascondere la propria identità in Rete agendo sull’indirizzo IP del computer, mentre la modalità incognito consente semplicemente di non lasciare alcuna traccia relativa all’attività in Internet.

Anzi, quando si passa alla navigazione in incognito Google Chrome avvisa che l’attività potrebbe comunque essere visibile alle pagine Web visitate, al datore di lavoro (o alla scuola) e al provider di servizi Internet.

Ebbene, dallo studio è emerso che il 93% dei siti per adulti analizzati diffondono i dati degli utenti a terzi, anche se questi navigano in modalità incognito, e che circa il 45% di questi siti esponeva o suggeriva una determinata identità sessuale o interesse riconducibile direttamente all’utente.

I dati raccolti possono persino essere elaborati per offrire della pubblicità mirata o comunque essere venduti a terzi. Chi vuole “davvero” proteggere la propria identità e la propria attività online, potrebbe ricorrere ad altri strumenti. Tra questi, Tor, un sistema che garantisce la navigazione anonima.

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Pubblicato da
Raffaella Papa