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Boeing 737 Max: ecco le novità sull’aereo più pericoloso del momento

Sotto i riflettori mediatici degli ultimi mesi vi è sempre Boeing. Per via del suo 737 Max che ha causato ben due incidenti mortali, oltre ad altri meno gravi in Florida e a Tel Aviv, l’azienda è sull’orlo della bancarotta.

In Indonesia e in Etiopia sono avvenuti due disastri aerei che hanno portato alla morte di ben 346 persone. La causa di tutto sembra essere stato il malfunzionamento del software acerbo del sistema anti-stallo MCAS.

A seguito delle modifiche strutturali ai motori del velivolo, si è reso necessario l’inserimento di un sistema che ne prevenisse lo stallo. Complice la fretta e la superficialità, il software di tale meccanismo si è visto essere immaturo e non adatto alla messa in commercio. Non rispondendo ai comandi correttamente, ha impedito ai piloti di prenderne le redini.

Durante i lunghi minuti avvenuti prima dell’incidente, è emerso che l’equipaggio ha fatto di tutto per evitare lo schianto, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Questo incidente è avvenuto una seconda volta in Etiopia a Marzo

con le stesse modalità del precedente avvenuto in Indonesia ad Ottobre.
Nel corso dei mesi è emerso anche che un lotto di lamelle alari è uscito con dei problemi strutturali dalla fabbrica di produzione e proprio recentemente, si è osservato un ulteriore problema ad un microprocessore che si occupa della stabilizzazione del 737 Max che non ha consentito la corretta funzionalità. A seguito di tutte queste problematiche, l’azienda adesso si trova sull’orlo del fallimento.

L’ultimo incidente evitato a Tel Aviv

L’ultimo disastro con il Boeing si è evitato per un soffio. Pochi giorni fa, durante un volo della compagnia Electra Air, ad un velivolo 737-400 è scoppiata una ruota. Fortunatamente due caccia israeliani sono intervenuti scortando l’aereo con 152 persone a bordo all’aeroporto più vicino. Si è pertanto sfiorata l’ennesima tragedia, fortunatamente evitata grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine locali.

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Pubblicato da
Manuel De Pandis