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Rete 5G: la sua pericolosità sembra sia una bufala clamorosa

Come spesso accade nella nostra storia, la diffidenza verso le nuove tecnologie ci induce a pensare che è meglio ritenerle pericolose, e la rete 5G non sfugge a questi paradigmi. Tuttavia, il rifiuto e la paura per l’ignoto si possono superare con l’informazione accurata volta a tranquillizzare gli utenti.

Sostanzialmente, quando si parla di 5G e del relativo aumento spropositato di antenne che andranno a diffondere campi elettromagnetici dannosi più del 4G, non è assolutamente vero. Innanzitutto si tratta di piccole antenne con emissioni radio a frequenze molto ridotte, e non si parla di sommarle a quelle già esistenti del 4G ma di migliorarle.

L’Internet of Things tra l’altro non è un concetto che è stato inventato per introdurre il 5G, ma è la connessione con gli oggetti della nostra quotidianità che in precedenza avveniva con piccoli elettrodomestici. Ora potremmo sperimentare una sincronizzazione da remoto con la nostra casa: consideriamola una sorta di agenda virtuale che organizzi computer, impianti di domotica ed elettrodomestici a nostro piacimento.

 

Rete 5G: pericoli spesso inventati

A livello di sicurezza, il 5G introdurrà delle novità positive

che la precedente generazione di rete mobile non ha sfruttato. Anche le nuove connessioni IoT si avvarranno di controllo come la blockchain, mentre resta un campo tutto da esplorare la qualità scadente delle password che gli Italiani usano ancora oggi. Purtroppo il 5G non può fare miracoli.

Per chi invece pensa che le numerose nuove frequenze siano dannose peggio del 4G, c’è da evidenziare che il segnale su bande elevate non passa bene attraverso gli oggetti e nemmeno il nostro corpo. Per questo le celle che utilizzano la tecnologia MIMO delle onde millimetriche devono essere più piccole e più capillari ma, come riferito dall’Istituto superiore della Sanità, le potenze utilizzate non permettono una penetrazione oltre il livello superficiale.

Non si può negare che ci sono stati casi di studio sull’incidenza di forme tumorali causate dall’abuso dei cellulari, ma non per forza si possono legare alle radiofrequenze che ci circondano. Ciò significa che la rete mobile, 4G o 5G che sia, non è di per sé dannosa, quanto piuttosto lo è l’uso intensivo di uno smartphone premuto contro l’orecchio tutto il giorno.

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Pubblicato da
Flavio Mezzanotte