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5G: allarme per il consumo di energia, si dovrà aumentare la produzione

La connessione 5G potrebbe comportare un notevole aumento del fabbisogno di energia elettrica a livello mondiale. Un’affermazione preoccupante che poggia su uno studio statunitense dove, sebbene il nuovo standard di rete porterà un livello d’innovazione mai visto, si osserva che i danni per l’ambiente potrebbero essere incalcolabili.

D’altronde nulla lascia pensare che l’infrastruttura di una rete costantemente attiva per 24 ore non sia energivora, soprattutto se si vuole mantenere una standard di connessione alto per i milioni punti di accesso alla rete e i dispositivi smart connessi tra loro.

 

5G: c’è bisogno di maggiore produzione di energia elettrica

Anche gli operatori di telefonia mobile TIM, Vodafone e Wind Tre hanno mostrato ovvie perplessità sull’aumento dei costi energetici del 5G durante il Mobile World Congress di Barcellona. In febbraio, un sondaggio condotto da Vertiv, società statunitense che progetta reti e infrastrutture informatiche, ha raccolto dagli operatori l’opinione che il passaggio al 5G porterà a un consumo energetico fino al 150-170% dell’attuale entro il 2026.

I maggiori consumi provengono dalla gestione dei datacenter, necessari a smistare le informazioni tra i dispositivi. Per questo, molti operatori di telefonia pensano di usufruire delle tecnologie di Edge Computing per ridurre i consumi. Questo sistema di elaborazione dati si basa sul cloud, laddove le informazioni vengono smistate nelle zone periferiche del server anziché gestite tutte nel nodo centrale. Il datacenter risulterà così più leggero e meno richiedente energia.

Un capitolo a parte andrebbe dedicato alle cosiddette “micro celle” che secondo i produttori dovrebbero consumare molto meno. È probabile però che tale risparmio sarà vanificato dal fatto che ne serviranno veramente tante per connettere miliardi di dispositivi in tutto il mondo.

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Pubblicato da
Flavio Mezzanotte