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Il Boeing 737 Max ha portato alla morte ben 346 persone in due incidenti. Uno è avvenuto durante un volo di linea con la compagnia indonesiana Lion Airlines, e l’altro con la Ethiopian Airlines. Tramite un’inchiesta del New York Times è emerso che vi è stato un problema di comunicazione fra i vari reparti che lavoravano all’aeromobile. A partire dai piloti, agli ingegneri, per arrivare ai collaudatori a cui sono state nascoste le modifiche effettuate al sistema MCAS.

L’aeromobile è nato con evidenti problemi strutturali, ed anche l’azienda stessa l’ha ammesso, subito dopo il secondo incidente avvenuto in Etiopia. A seguito di tale disastro  ha deciso di interrompere le partnership con le compagnie per un periodo affinché i velivoli non fossero stati riparati.

Il sistema MCAS è la causa degli incidenti

Dai test alle scatole nere del 737 Max 8 è emerso che la causa di tutto è stato il sistema anti-stallo MCAS.

E’ un innovativo software che permette di evitare “lo stallo” del velivolo che si tende ad avere con l’introduzione dei nuovi propulsori. I motori nuovi hanno lo scopo di ridurre i consumi dell’aeromobile.

Sin dai primi minuti di volo il pilota del volo Ethiopian Airlines sembra che avesse avuto dei problemi nella gestione di tutto l’assetto dell’aeromobile.
Il sistema MCAS sarebbe dovuto intervenire per ripristinare il controllo, ma in realtà ha impedito al pilota l’accesso ad ogni singola azione limitandone quindi il controllo.

Nei sei lunghi minuti in cui il velivolo stava precipitando, chi era nella cabina di pilotaggio ha tentato in tutti i modi di aggiornare la torre di controllo prima dello schianto a terra.

Si ipotizza anche che a disturbare il sistema anti-stallo siano stati degli uccelli impattati durante il decollo.

Una mancata comunicazione tra i reparti dell’azienda

Ma al di là del fenomeno “bird-strike“, i problemi sono interni all’azienda. Infatti vi è stata una mancata comunicazione fra i reparti di Boeing, oltre che una messa a punto della struttura dell’aereo molto frettolosa e superficiale.

Stando alle parole degli intervistati dell’inchiesta, sia i piloti che i tecnici coinvolti nelle modifiche al sistema anti-stallo, non avrebbero capito il funzionamento di tale software.

Oltre a ciò, alcuni dipendenti della FAA e di Boeing hanno dichiarato anonimamente, non solo di non essere a conoscenza della presenza d un solo sensore per lo stallo, ma anche di non aver mai effettuato i test di sicurezza dopo l’aggiornamento del MCAS.

Adesso gli occhi di tutto il mondo sono puntati su Boeing dopo i recenti disastri occorsi per via di un aeromobile costruito male e di fretta.

FONTEIl Messaggero
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