La particolare scoperta del fotografo israeliano Noam Bedein, sta destando scompiglio nel mondo. Infatti, vi è una correlazione fra ciò che ha fotografato Bedein e le profezie di Ezechiele. Il fotografo sarebbe riuscito infatti ad immortalare dei pesci che nuotano tranquilli e indisturbati nel Mar Morto. “Dov’è il problema?” penserà qualcuno adesso.
Apparentemente nessuno se non fosse che nel Mar Morto non dovrebbe esserci possibilità di sviluppo della vita animale e vegetale a causa della salinità del lago.

Nel 2011 si ritrovarono semplici batteri nel famoso lago salato ma la notizia non destò scalpore. Aver visto le fotografie dei pesci vivi invece, ha sconvolto intere comunità, gridando alla fine e presagendo scenari apocalittici legati a profezie bibliche, come quella di Ezechiele. Perché vi è quindi una correlazione fra questa notizia e tali predizioni?

La profezia di Ezechiele

Partendo dal principio, bisogna leggere e interpretare un passo della Bibbia. Vi è un riferimento ad una regione viva e florida che crollò in seguito, situata proprio nella zona dove vi è attualmente il Mar Morto.
Il capitolo 47 della Genesi recita così:

Poi mi fece ritornare sulla sponda del fiume; 7) voltandomi, vidi che sulla sponda del fiume vi era un grandissima quantità di alberi da una parte e dall’altra. 8) Mi disse: «Queste acque escono di nuovo nella regione orientale, scendono nell’Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare, ne risanano le acque. 9) Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove giungono, risanano e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà”.

E qui vi è la correlazione fra la regione, un tempo florida e in seguito arida, e lo sviluppo di pesci in tali condizioni impervie. Ciò che Bedein ha scoperto grazie al suo reportage dal titolo “Dead Sea Revival project“, sta creando discussioni fra gli Ebrei e i Cristiani circa l’interpretazione delle profezie.

In un altro passo della Genesi vi è appunto un riferimento alla rinascita:
Mi condusse poi all’ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del Tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del Tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del Tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno fino alla porta esterna che guarda a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro.

Stesso passaggio della Bibbia, diversa interpretazione fra Ebrei e Cristiani

Il tempio citato nel passo della Bibbia è stato messo in discussione proprio in seguito ad una interpretazione abbastanza personale dagli ebrei e dai cristiani.
C’è chi sostiene che il Tempio nominato è il Tempio di Ezechiele (o Terzo Tempio). E per gli Ebrei, indica un edificio Sacro di Dio situato vicino a Gerusalemme. Il punto è che tale struttura viene indicata anche come Tempio della Tribolazione, e rimanda alle sventure del popolo ebraico.

Secondo gli ebrei, tale profezia indica che il Messia sta per arrivare, per riportare il suo popolo a casa. I Cristiani invece, con tale passo, sostengono che Dio salverà loro e porrà fine alle loro sofferenze umane.

Perché è così importante questa scoperta?

Il fotoreporter che negli ultimi due anni studiato i dissesti idro-geologici del lago, con tale scoperta ha voluto porre l’accento su un tema a lui molto caro.
Il livello dell’acqua del Mar Morto si sta abbassando rapidamente ed è un problema che preoccupa molta gente, tra le quali, Bedein stesso che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica su questo argomento.
Purtroppo questa non è una leggenda o una profezia, ma un problema reale e concreto, poiché dagli anni ’50 del secolo scorso, il lago salato ha perso il fiume Giordano, da sempre fonte di riempimento di acqua.
Il flusso d’acqua è stato deviato per garantire acqua potabile alla popolazione vicina. DI contro, il livello dell’acqua del lago si è abbassato di circa un metro ogni anno. Mica poco!

Il Mar Morto offre scenari spettacolari grazie alle sue costruzioni di sale, ma ogni giorno perde l’equivalente di 600 piscine olimpiche di acqua, una vera e propria catastrofe ambientale. La prossima generazione non potrà godere del Mar Morto come lo conosciamo oggi”, afferma il fotoreporter israeliano.

A prescindere dall’interpretazione della Bibbia e dai risvolti religiosi o apocalittici, speriamo che questo gran polverone sul lago salato, possa portare ad una maggiore sensibilizzazione sul problema dell’abbassamento del livello dell’acqua e che porti a dei lavori di desalinizzazione del lago da parte degli organi competenti.

FONTEIl Messaggero
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