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Netflix: le nuove serie TV cancellano quelle cancellate, utenti delusi

Da anni ormai, Netflix continua a confermarsi come il colosso indiscusso nel mondo dello streaming online. A renderlo migliore degli altri, infatti, c’è un catalogo in costante aggiornamento nel cui, ogni mese, vengono aggiunti contenuti nuovi come Film, Serie TV e Documentari.

Nonostante tra i suoi principali competitors Netflix sia leader in assoluto, ciò non significa che debba sempre riuscire ad accontentare tutti e 125 milioni di utenti presenti sulla piattaforma. Proprio per questo, infatti, nell’ultimo mese sono state cancellate diverse serie TV a cui piccole nicchie di utenti erani affezionati. Le motivazioni delle cancellazioni sono molteplici ma tra le principali troviamo questioni legate allo spazio sulla piattaforma e al bilancio spese/guadagno non conveniente.

Essendo di interesse solo per poche persone, quindi, Netflix ha deciso di cancellare ben 9 serie TV. Scopriamo di seguito i dettagli.

Netflix Delude: nuove serie TV cancellate nel mese di Aprile

Anche se apprezzate da tanti utenti, alcune Serie TV e Film sono finite nel dimenticatoio, senza ricevere un finale adeguato. Nella lista che segue sono presenti anche due titoli importanti come

Orange Is The new Black e Una serie di sfortunati eventi che, nonostante abbiano avuto un finale, sono state abbandonate dalla piattaforma. Ecco di seguito la lista delle Serie TV cancellate:
  • One Day at A Time;
  • Marvel’s The Punisher;
  • Travelers.
  • Marvel’s Jessica Jones;
  • Compagni di università (Friends from College);
  • Fuller House;
  • Nightflyers;
  • Orange Is The New Black
  • Una Serie di Sfortunati Eventi.

In ogni caso segnaliamo agli utenti che gli episodi giù usciti rimarranno in catalogo e non verranno eliminati fino a data da destinarsi. Le novità, però, non finiscono qui. Insieme alle Serie TV cancellate, infatti, Netflix è già pronto a sfornarne delle nuove. Per scoprire quindi le Serie TV in arrivo vi basterà collegarvi a questo link.

 

 

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Pubblicato da
Alessandro Caperchio