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Intelligenza artificiale: ecco come si eviterà l’estinzione del genere umano

Sembra uscito da un film di fantascienza; In un non lontano futuro dove gli umani tecnologicamente sono più avanzati e riescono a sviluppare tecnologie di intelligenza artificiale applicabile generalmente a sistemi complessi di calcolatori, in italiano, Robot o dispositivi e necessariamente dovranno prevedere delle “leggi” o meglio, in maniera meno azzardata, protocolli che tutte le classi di Robot o dispositivi dovranno rispettare.

Ebbene, sembra l’introduzione di un film di fantascienza ed invece si tratta proprio della nostra vita quotidiana; Negli ultimi decenni si sa che c’è stata una crescita tecnologica esponenziale , che ha permesso lo sviluppo di tecnologie complesse come Intelligenza Artificiale.

Questa evoluzione ad oggi, necessita di un certo controllo e la prima a dare uno schema è proprio l’Unione Europea che ha definito 7 linee guida per l’intelligenza artificiale.

Secondo le linee guida al centro c’è l’essere umano ed il suo controllo sull’intelligenza artificiale, riferisce Maryia Gabriel, la commissaria Ue al digitale.

Il primo dei principi contenuti nelle linee guida Ue prevede che ci debba essere sempre un controllo umano, l’obiettivo è migliorare l’azione umana e i suoi diritti. Il secondo prevede che gli algoritmi devono essere sicuri, affidabili e resistenti di fronte ad errori o incoerenze delle diverse fasi della vita dei sistemi di AI. Il terzo che i cittadini devono essere sempre informati dell’utilizzo dei loro dati personali e pieno controllo su di esse in modo che non siano utilizzati contro, e questo deve essere fatto in linea con le regole Ue sulla tutela della privacy del Gdpr.

 

Intelligenza artificiale: tante nuove regole per evitare problematiche nel futuro

Il quarto principio prevede trasparenza

, garantendo la tranciabilità dei sistemi di intelligenza artificiale. Il quinto, garantire la diversità e la non discriminazione, con esseri umani che possano essere in grado di modificare le decisioni degli algoritmi tenendo conto di tutti gli aspetti necessari. Per assicurare la responsabilità di chi gestisce i sistemi di calcolo in caso di danni o incidenti verranno previsti meccanismi di ricorso umano contro le decisioni degli algoritmi.

E ultimo ma non meno importante, l’intelligenza artificiale dovrà lavorare a favore del benessere sociale e ambientale, aumentando la sostenibilità ecologica. “

In luglio di quest’anno verrà un esercizio pilota a cui parteciperà un’ampia gamma di attori, da imprese e multinazionali extra Ue a pubbliche amministrazioni, avverrà sotto l’Alleanza europea e la supervisione del Gruppo di esperti di alto livello per l’AI. L’Ue punterà ad una coalizione a livello internazionale per far applicare i propri principi di sviluppo all’intelligenza artificiale anche a livello mondiale, a partire dai partner che condividono già questo approccio tra cui Canada e Giappone; Mentre ad inizio 2020 sarà prevista una valutazione ed eventuale revisione se necessaria.

L’Ue spinge affinché ricercatori e aziende sviluppino l’intelligenza artificiale in maniera etica e trasparente. Le linee guida caratterizzate in questo modo contraddistinguono l’Europa dalla Cina o l’America.

Nei confronti delle multinazionali come Amazon, Facebook e Microsoft , l’Europa si trova in netto svantaggio che hanno accesso a quantità di dati superiore alla nostra, specialmente perché a differenza di essere l’Europa non possiede piattaforme globali. Per questo uno degli obiettivi è aumentare gli investimenti con minimo 20 miliardi di euro nella ricerca AI

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Pubblicato da
D'Orazi Dario