Può sembrare inverosimile ma è successo davvero. L’Italia fa un passo indietro nel cammino verso una società civile e reintroduce un concetto, diciamo, superato dalle famiglie moderne. È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il provvedimento che riabilita la dicitura “madre” e “padre” anziché il più politcally correct “genitori” in ogni frase in cui è necessario specificare chi è il responsabile del minore per l’emissione della carta d’identità elettronica.
Trionfa dunque il Viminale, laddove il decreto proposto da Salvini a gennaio è stato sottoscritto dai fedelissimi del ministro dell’Interno, ovvero i pari grado della Pubblica Amministrazione e dell’Economia.
Nello specifico, il provvedimento modifica il testo del decreto legge del 23 dicembre 2015, con il quale si introduceva la dicitura più generica di “genitori”. La nuova norma ritorna all’antico e sostituisce “genitori” con “padre” e “madre” ogni volta che sia necessario alla predisposizione delle “modalità tecniche di emissione della carta d’identità elettronica”.
La proposta del ministro Salvini, ventilata a mezzo stampa lo scorso novembre, ha così avuto un seguito tragico nonostante il dissenso degli alleati M5S e il no secco incassato dall’Anci. A rincarare la dose ci ha pensato il Garante della Privacy il quale ritiene che la reintroduzione dei termini padre e madre genera “evidenti effetti discriminatori per il minore affidato non ai genitori biologici ma a chi esercita il ruolo in base a un atto di nascita all’estero, a una adozione o al riconoscimento di un’adozione all’estero tra persone dello stesso sesso“.
Una vittoria dell’onorevole Salvini, poiché il clamore mediatico che infiammerà i giornali d’Italia e del mondo, a lato di un “Family Day degenerato in Santa Inquisizione”, farà da scudo al Governo per coprire il crescente disagio in merito a politiche economico-sociali che stentano a far crescere il Paese.
Se volete leggervi con calma il Decreto, oppure stamparlo per incorniciarlo nel vostro salotto, ecco il link al file in formato PDF.