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Smartphone alla guida: multe salate per gli utenti Tim, Vodafone, Wind e 3

Con il progresso in campo tecnologico, lo smartphone è diventato sempre più uno strumento essenziale nelle nostre giornate, perdendo anche la connotazione di “mezzo” per assumere quella di “tuttofare”, che ci consente di restare connessi col mondo, trovare le soluzioni ai nostri problemi, organizzare le giornate e ormai anche di telecomandare i nostri elettrodomestici.

Certo, questa grande versatilità lo pone al centro della nostra quotidianità, quasi che senza di esso non sarebbe più possibile vivere normalmente. Però questo porta ad avere la smania di utilizzarlo anche nei momenti meno opportuni, come ad esempio mentre si è alla guida.

Nonostante attualmente la distrazione a causa del telefono sia, in maniera conclamata, la prima causa di morti sulla strada e incidenti di qualsivoglia genere, molti automobilisti continuano imperterriti ad adottare questo comportamento assolutamente scorretto.

Tanto che, secondo lo studio del Royal Automobile Club effettuato su 1.800 conducenti, più del 25%

ha dichiarato di utilizzare il telefono durante la guida.

L’iniziativa dell’ASAPS

Forse anche per questo l’ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) è intervenuta presso la Commissione Trasporti della Camera, nell’ambito delle audizioni informali per la discussione e approvazione di disegni di legge per riformare il Codice della Strada.

La richiesta, portata avanti a gran voce dal Presidente Giordano Biserni, consiste nell’inasprimento delle sanzioni accessorie per chi non presta attenzione alla guida a causa del telefono, con il ritiro istantaneo della patente già alla prima violazione; attualmente, invece, si attende la recidiva nel biennio per procedere col ritiro.

Il timore è che il fenomeno continui ad espandersi, com’è avvenuto sinora, coinvolgendo molte altre vittime innocenti negli incidenti stradali per via di distrazioni da smartphone. Pertanto è necessario agire subito, perché le pene fungano da deterrente al verificarsi di simili circostanze.

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Pubblicato da
Monica Palmisano