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Tim, Vodafone, Wind, Tre e Iliad: come non rimanere mai senza segnale 4G

Quasi tutti i giorni ormai, capita di imbattersi in infiniti disservizi e continui problemi di rete come assenza totale di segnale, scarsa copertura, internet assente e tanti altri che, puntualmente, interrompono la nostra navigazione in internet. Gli operatori che, ad oggi, più ne risentono di questa problematica sono proprio quelli principali, ovvero Tim, Wind, Tre, Vodafone e Iliad. È proprio con l’arrivo di Iliad, infatti, che molte cose sono cambiate. Per via della guerra al ribasso che si è creata, infatti, la maggior parte degli operatori hanno preferito proporre offerte a bassissimo costo senza tener conto della scarsa qualità offerta

Ad oggi però, sono milioni gli italiani che, viste le tariffe super vantaggiose che offrono tantissimi giga a pochi euro, si precipitano in negozio per acquistare una nuova offerta con conseguente cambio di operatore. Ma in realtà, quanto è convenuto? Nella maggior parte dei casi infatti, quello che risparmiamo dalle nostre tasche lo perdiamo in termini di servizio

e di copertura. Scopriamo quindi di seguito quali sono gli operatori che difficilmente ci potranno deludere perché offrono una copertura quasi totale.

Copertura telefonica: ecco chi è il miglior operatore

Secondo alcuni studi condotti da OpenSignal, Barometer e nPerf, pare che in Italia la maggior parte degli operatori, offre una copertura molto scarsa che non arriva neanche al 70% del territorio. Solamente due operatori, però, sono in grado di deluderci raramente poiché offrono una copertura superiore al 98%. Stiamo parlando di Tim e Vodafone.

Gli studi condotti si sono basati sui seguenti parametri:

  • Velocità e qualità dello streaming audio e video;
  • Velocità in download e upload sotto copertura in 4G;
  • Velocità in download e upload sotto copertura in 3G;
  • Livello di latenza.

Attenzione però, tutto questo non significa che gli altri operatori siano da scartare poiché la situazione potrebbe sempre ribaltarsi. 

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Pubblicato da
Alessandro Caperchio