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Operatori non trasparenti: Tim, Vodafone, Wind e Tre sotto accusa

Da quando Iliad ha fatto il suo clamoroso ingresso, le società di telefonia hanno dovuto ridimensionare quasi completamente la propria offerta all’utenza, per non essere da meno rispetto al competitor francese.

Talvolta perfino la Commissione Europea si è pronunciata, per evitare tentativi di concorrenza malsana e non in linea con le regole di mercato. Una concorrenza volta più ad ostacolare i propri concorrenti che a offrire soluzioni più vantaggiose agli utenti. Ad oggi, però, questo fenomeno è divenuto dilagante, davanti al consenso esagerato ottenuto dall’azienda di Xavier Niel fin dal suo debutto in Italia.

Il tentativo di stare un passo avanti all’avversario, spesso, porta i rivenditori autorizzati a offrire delle soluzioni promozionali non molto trasparenti. È quanto risulta da un’inchiesta di Altroconsumo, che riferisce di un diffuso atteggiamento volto ad accaparrarsi la clientela proponendo in negozio dei piani tariffari di cui, però, il cliente non trova riscontro altrove.

Offerte oscure e omissioni intenzionali: la mancata trasparenza degli addetti ai lavori

Secondo il report di Altroconsumo, molto spesso accade che, recandosi fisicamente in negozio, siano proposte al cliente delle promozioni “fuori programma”. Di questi bundle, infatti, non si sa praticamente nulla: nessuna informazione sui canali ufficiali

(siti web e social delle compagnie telefoniche), nessun elenco puntuale dei costi. Il venditore cita solamente il costo dovuto mensilmente e cosa è incluso all’interno del piano. In un secondo momento, e solo su domanda dell’interessato, accenna al costo di attivazione.

Il potenziale cliente, inoltre, non viene avvertito degli eventuali servizi aggiuntivi a pagamento o dei costi extra-soglia. Così come anche nessuna informazione pervenuta riguardo al vincolo contrattuale e alle penali in caso di recesso anticipato. Solo su insistenza del cliente, il responsabile redige di proprio pugno, a mano, una carta riassuntiva della promozione.

Il consiglio è, dunque, di recarsi fisicamente presso i punti vendita ufficiali degli operatori e confrontare poi le offerte proposte. Sarebbe opportuno fare una lista delle informazioni essenziali da chiedere (tra cui quelle citate sopra), in maniera tale da avere un quadro completo del piano che si vorrebbe adottare.

Importante è anche sottoscrivere una promozione su misura per l’utilizzo che si fa del proprio smartphone: è inutile firmare un contratto per avere 30 GB, se l’effettivo consumo che se ne fa rasenta i 5.

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Pubblicato da
Monica Palmisano