A partire dal 1 Gennaio 2019, la fatturazione cartacea è stata sostituita da quella in formato elettronico, obbligatoria per tutti i professionisti con partita iva. Ne sono esonerati i soli operatori professionisti o privati che rientrano nel regime di vantaggio o in quello forfettario, nonché i piccoli produttori agricoli. Eppure, i dati che verranno emessi dalle fatture elettroniche non non verranno, poi, chissà quanto tutelati secondo il principio di riservatezza, anzi. I dati rilasciati verranno memorizzati nei server di Google e potrebbero da quest’ultimo essere profilati e ceduti ed enti terzi.

Google: i dati emessi dalle fatture elettroniche saranno profilati e ceduti ed enti terzi

Partiamo da un presupposto: per emettere fatture elettroniche sarà necessario affidarsi ad una delle tre alternative che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione: un tool online, un software per computer e un’app per smartphone, FatturAE. Oltre ad utilizzare una delle seguenti soluzioni, i professionisti dovranno anche ricorrere ad un Sistema di Intercambio attraverso il quale inoltrare le fatture ai clienti. E sarebbe proprio attraverso l’utilizzo di FatturAE che l’azienda di Mountain View si approprierebbe dei dati emessi dalle fatture elettroniche, per poi sottoporli ad operazioni di profilazione e cederli ad enti terzi, come società di marketing.

I dati che verranno elaborati da FatturAE, verranno infatti salvati su Google Drive, e finiranno così coll’essere memorizzati nei server del motore di ricerca più importante e potente al mondo e verranno da quest’ultimo profilati in modo tale da offrire poi ad enti terzi informazioni dettagliate relative a potenziali clienti, ed utilizzare tali informazioni a sostegno di attività quali il marketing mirato.

 

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