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Razer Raiju Mobile, come funziona il dispositivo con pulsanti a sfioramento

Se una delle cose che ti piace fare con il tuo dispositivo mobile è giocare, ottenere accessori che lo rendano più performante è sempre positivo. Un esempio sono i controller per i giochi che sono collegati tramite Bluetooth e che consentono di avere un’esperienza simile a quella delle console. Un modello che è già in vendita è Razer Raiju Mobile.

Questo accessorio si evolve dal Razer Raiju compatibile con la console PlayStation 4 e, grazie al suo design, offre compatibilità con praticamente tutti gli smartphone esistenti nel mercato Android (compresi quelli con schermi che superano i 6 pollici, dal momento che è molto ampio e consente regolazioni fino a sessanta gradi per garantire una buona visibilità).

Un buon dettaglio di Razer Raiju Mobile è che, oltre ad essere possibile l’uso della connettività Bluetooth come indicato, è anche possibile farlo tramite USB di tipo C, che da un lato riduce il consumo e, dall’altro, garantisce un risposta rapida alle azioni.

Per quanto riguarda gli elementi di controllo

, sono inclusi quattro pulsanti di azione diretti (che sono configurabili), e non mancano i trigger e una coppia di joystick per la gestione dei movimenti. Inoltre, sono integrati quattro elementi tattili che consentono di stabilire opzioni e – che sono piuttosto utili in alcuni giochi. Il processo di configurazione è molto semplice grazie all’applicazione inclusa. Ciò consente l’uso della maggior parte dei titoli presenti nel Play Store.

 

Altri dettagli in Razer Raiju Mobile

Il primo è che all’interno del telecomando è inclusa una batteria ricaricabile che consente un tempo di gioco fino a 23 ore. Importante è l’ergonomia, data da alcune linee che si adattano perfettamente alla mano. Il peso rimane a soli 306 grammi, quindi non c’è fatica quando si eseguono lunghe sessioni.

Per quanto riguarda la versione del sistema operativo necessaria per l’utilizzo di questo accessorio, è necessario disporre di Android 6.0 o versioni successive.

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Pubblicato da
Federica Vitale