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Una truffa di proporzioni gigantesche ha raggirato tutti gli utenti Android

Una truffa di portata storica è stata appena portata alla luce della testata di Buzzfeed News, dove si è scoperto un giro di frodi che ha direttamente coinvolto tutti gli utenti Android. A rimetterci non sono stati i portafogli stavolta, ma la nostra privacy è stata messa a dura prova.

 

Truffa contro gli utenti Android

Quella che potrebbe essere definita come una elaborata truffa multi-milionaria ha messo a repentaglio la riservatezza di tutti gli utenti Android. La frode trae origini dal passato. Nel tempo i cyber criminali hanno legittimamente acquistato alcune applicazioni realizzate dagli sviluppatori e già pubblicate sullo store di Google Play. E fin qui nulla di strano.

Ma una volta acquistate queste applicazioni sono passate in mano ad una società di copertura chiamata “We Purchase Apps”, attraverso cui i truffatori hanno potuto analizzare il comportamento in rete degli ignari utenti.

Con tutti i nostri dati alla mano si è realizzata una rete di bot con comportamenti affini a quelli perpetrati dagli utenti indagati. Una rete che difficilmente poteva essere scoperta e che ha rubato milioni di dollari

in guadagni pubblicitari grazie a falsi click all’interno delle pagine. Interazioni eseguite da sistemi automatici e non da veri utenti.

Qualcosa che ha portato a guadagni immensi, stimati da Google in qualcosa come 10 milioni di dollari. Tutto grazie alle cosiddette fake view. La stima pare molto conservativa ed il danno potrebbe andare ben oltre quanto quantificato da Mountain View. Altre fonti parlano addirittura di 75 milioni di dollari per singola applicazione.

Ciò ci dice che il Play Store non è una sicurezza assoluta. Certo, non siamo stati raggirati a livello finanziario, ma la nostra privacy è stata violata per il benessere dei malfattori. Ogni giorno andiamo in contro a pericoli sempre più tangibili, al lordo delle truffe che promettono falsi rimborso o costosi telefoni a costo zero come visto per l’ultima trovata MediaWorld.

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Pubblicato da
Domenico