Ormai è inarrestabile il fenomeno delle cosiddette Influencer sui Social Network, in particolare su Instagram. Spicca in particolare tra tutte Chiara Ferragni, essendo quella con maggior seguito in Italia. Eppure, solo il 64% dei followers sono reali.

Rolling Stone Italia ha analizzato il profilo della Ferragni e di altre figure note in questo settore, traendone risultati interessanti per un fenomeno così diffuso. Le influencer possono non piacere, ma più si hanno followers più si è sotto l’ala protettrice di brand, aziende, agenzie di vario genere e chi più ne ha più ne metta. Chi direbbe di no, ad esempio, ad un’ingente paga in cambio di una semplice foto che pubblicizza un determinato prodotto? Nessuno. Il problema non è questo meccanismo di marketing che si è creato nel tempo, ma i Bot.

Un bot è un software che interagisce su Instagram facendo le veci dell’utente, per mettere likes al posto suo, o persino per seguire o smettere di seguire per ottenere follows back. Sostanzialmente, potrebbe non esserci nulla di male, dato che non si tratta di finzione, ma di automatizzare ciò che farebbe ugualmente l’utente per incrementare il tasso di interazione, i followers, il riscontro ed eventuali collaborazioni che ne conseguono. Spesso i bot permettono però di acquistare likes e followers, e qua il gioco diventa davvero sporco.

Instagram è un vero e proprio mercato, likes e followers finti comprati anche da famose influencer

Acquistare un milione di followers, ad esempio, costa quasi 3000 dollari. Chi sono questi followers? Trattasi per lo più di popolazioni del terzo mondo che in cambio di un po’ di soldi iniziano a seguire indistintamente chi acquista questi pacchetti. Ne consegue un distacco tra le aspettative e l’effettivo interagire dei seguaci con i post di queste famose influencer. Infatti, ricevono i followers comprati ma nessun like in cambio (c’è chi compra anche quelli per compensare). Sospetto, no? Instagram cerca di impedire questi meccanismi, ma ci sono tools che aggirano anche questo problema.

Può sembrare di poco conto, o non interessare a noi in maniera diretta, però immaginate un’azienda che si affida ad una persona con 5 milioni di followers, ad esempio, di cui solo la metà sono effettivi. Certo, è comunque una cifra notevole, ma non è quella reale. Quindi l’azienda sta investendo su qualcosa che non è ciò che sembra, e le interazioni saranno minori anche per i contenuti brandizzati. Anche Facebook è sotto attacco. Sono tanti gli scandali sui dati gestiti forse da bot in fase di elezioni e non solo, un continuo di strategie sottobanco. Non va ignorato un fenomeno che incide così tanto sulla nostra privacy e parallelamente a livello economico. Perché si tratta di un vero e proprio mercato.

Come si distingue un follower reale da uno fake? I Fake Followers sono creati in poco tempo e automatizzati, costano e prima o poi Instagram li rileva ed elimina. Ci sono anche i mass followers. Essi risultano tali in quanto sono account che seguono chiunque, in massa appunto. Sono legati ad app che in cambio di un follow pagano un tot di centesimi. Alcune influencer pur essendo tra le più conosciute hanno solo il 20% di seguito reale. Il target di conseguenza non è mai centrato. La perdita improvvisa di followers in massa è sicuramente un campanello d’allarme di eventuali acquisti di seguaci.

FONTERolling Stone Italia
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