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Spotify potrebbe presto escludere dalla piattaforma grandissimi cantanti

Spotify è l’applicazione più utilizzata al mondo per ascoltare musica in streaming. Possiede milioni di brani di tutti i cantanti del mondo. Ultimamente ha anche introdotto alcune nuove funzionalità, soprattutto per gli account Free.

Solo qualche giorno fa abbiamo parlato dell’esclusione dalla piattaforma del rapper R. Kelly per comportamenti non consoni al regolamento dell’azienda. Dopo di lui potrebbero seguire altri cantanti altrettanto famosi, ecco di chi si tratta.

 

Spotify potrebbe escludere dalla piattaforma moltissimi cantanti famosi, ecco perché

Alcuni artisti molto importanti potrebbero essere presto esclusi dalla piattaforma, la richiesta è arrivata all’azienda dall’associazione UltraViolet, nata nel 2012 che si occupa dei diritti femminili. La lettera di UltraViolet è stata indirizzata direttamente all’amministratore delegato di Spotify, Daniel Ek. Le attiviste dell’associazione hanno chiesto esplicitamente di eliminare dalla piattaforma artisti responsabili o accusati di molestie contro le donne.

Alcuni di questi artisti sono Chris Brown, Red Hot Chili Peppers, Nelly, Don Henley degli Eagles e Steven Tyler degli Aerosmith

. Settimana scorsa Spotify decise di eliminare da tutte le sue playlist le canzoni di R. Kelly per le ricorrenti accuse di violenza domestica. Ecco le parole dell’azienda: “Non stiamo censurando dei contenuti per i comportamenti di alcuni musicisti, ma vogliamo che la nostra linea editoriale rifletta i nostri valori. Quando un artista fa qualcosa di sbagliato o odioso, questo ha delle conseguenze sul modo in cui noi lavoriamo o supportiamo quell’artista“.

UltraViolet di contro ha risposto: “Grazie per questo importante primo passo, ma vi imploriamo di dare un ulteriore sguardo agli artisti che promuovete. Ogni volta che un personaggio famoso continua a essere celebrato nonostante le accuse di violenza facciamo credere alle vittime che i loro assalitori non pagano alcuna conseguenza per gli abusi. Questo ha un effetto totalmente negativo“. L’associazione ha anche dichiarato che sarebbe felice di vedere anche altre piattaforme come iTunes o Google Play Music, fare la stessa cosa. Vi terremo aggiornati sulla faccenda.

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Pubblicato da
Veronica Boschi