blocco facebook whatsapp instagramMark Zuckerberg stavolta l’ha fatta grossa. Lo scandalo dei dati privati rubati agli utenti iscritti al social network Facebook sempre essere una bomba ad orologeria che sta mettendo in seri guaio il giovane statunitense.

Ad aggiungersi allo scandalo di per sé, vi è la mobilitazione che sta prendendo corpo online, ovvero l’ipotesi di un possibile boicottaggio ai social Facebook, Whatsapp e Instagram. Il giorno designato per tale operazione di protesta sarebbe l’11 Aprile, giorno nel quale milioni di utenti si promettono di non effettuare l’accesso ai social targati Zuckerberg e di dare un forte segnale.

Un segnale che vuole far capire il loro dissenso verso un mondo online che non protegge più la privacy delle persone, che oggi più che mai in passato, si vede minacciata e ne è un esempio gli 87 milioni di account che sono stati hackerati ed i cui dati sono andati nelle mani di pochi per puri scopi di lucro e non solo.

Zuckerberg allo stato attuale si trova a dover affrontare una seria minaccia per la sua credibilità e ne sta risentendo anche in borsa dove il suo titolo continua a bruciare milioni e milioni di dollari. Nulla di preoccupante rassicura lo stesso Zuckerberg che si dice inoltre estraneo ai fatti ma si assume allo stesso tempo la responsabilità di tutto ciò. Perché? Probabilmente perché è l’unica cosa da fare e non può fare altro che mettersi a disposizione di eventuali indagini e dimostrare la sua buona fede e disponibilità a collaborare con e agenzie americane ed internazionali.

Cos’è Faceblock?

Per contrastare quest’ondata di perbenismo di Zuckerberg che sta tentando di far sgonfiare le sue totali responsabilità su qualcosa di molto più grande, è nato questo eventi: Faceblock. L’obiettivo è quello di mantenere alta l’attenzione e di dare un’ulteriore scossa al sistema e magari di farlo crollare su stesso: la potenza degli utenti per dominare il mondo e la stessa potenza potrebbe ritorcersi contro Facebook e co.

Perché se lo scandalo è nato su Facebook non è detto che possa essere limitato al solo Social network blu, ma probabilmente la fuga di dati privati potrebbe coinvolgere anche altri social network come Instagram e Whatsapp. Ed è per questo motivo che la mobilitazione oltre a partire da Facebook, coinvolge anche gli utenti degli altri due social i quali vogliono far sentire la propria voce.

Stiamo assistendo, oggi, ad un continuo evolversi in questi giorni, ma tuttavia quello che è ormai certo è che questa è una pagina molto buia per Internet e per i Social e mette sotto accusa la sua vulnerabilità e la vulnerabilità delle persone nella vita online, che sta diventando un campo minato ed il luogo in cui i giochi di potere stanno avendo il sopravvento sul diritto di privacy delle persone.

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