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La US Air Force mostra come sarà la guerra del futuro: tra sciami di droni e F-35

Il laboratorio di ricerca della US Air Force ha pubblicato un video in cui si è ricreata la possibile guerra del futuro, nonché le possibili armi del futuro e come potrebbero essere utilizzate in un conflitto. Il tutto, entro un decennio.

Nel video, il pilota di un caccia F-35A controlla diversi droni, che vengono mandati avanti per attaccare il bersaglio. Questo concept è alla base del progetto chiamato “Loyal Wingman“, che consentirà ai piloti di controllare diversi droni.  A riferirlo Defense News.

A seguire, si apre il compartimento di un aereo C-130 e un robot lancia una capsula da cui cadono centinaia di piccoli droni. Questo è il programma Gremlins, che mira a creare sciami di droni che potrebbero fornire servizi di intelligence, sorveglianza e ricognizione.

Un altro frammento del video mostra l’arma del progetto missilistico Advanced CHMP (Advanced Electromagnetic Interference). Quando questo vola su una città, è in grado di causare un blackout.

Infine, il video espone una rappresentazione di un combattente di sesta generazione, chiamato anche “FX”, dotato di un laser abbastanza potente da distruggere un combattente nemico.

Il  futuro è ciò che facciamo

All’inizio di questo mese, la Russia ha delineato una visione per il suo futuro basata su 

sei nuove “super armi” tra cui i missili a propulsione nucleare e le testate iperveloci. Ora è la volta della Air Force Research Lab (AFRL) degli Stati Uniti.

E si vuole che il futuro sia intelligente, disorientante e letale. Nel tentativo di ispirare il mondo accademico americano, ha pubblicato il breve video promozionale “Call to Action” di cui accennavamo, che ritrae la visione di un dove e di un come si svolgeranno i combattimenti aerei nel 2030.

È futuristico. Ma incorpora per lo più concept già in fase di sviluppo. Non sono ancora abbastanza raffinati per essere ancora utili. Vediamo caccia Stealth con intelligenze artificiali olografiche che consigliano piloti umani. O droni furtivi che ci assicurano come un F-35 e il suo pilota possano rimanere illesi. E, ancora, stormi di minuscoli droni collegati in rete sul campo di battaglia.

Tutto ciò rende superfluo il concetto di guerra con i laser di 6a generazione. Ma il Pentagono sembra finalmente rispondere alle paure relative al fatto che i suoi principali concorrenti – Cina e Russia – stanno rapidamente acquisendo nuove capacità tecnologiche.

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Pubblicato da
Federica Vitale
Tags: droniguerra