Spotify, azioni in borsa dal 3 aprile
Spotify, azioni in borsa dal 3 aprile

In questi giorni abbiamo parlato molto di Spotify, soprattutto perché l’azienda ha scoperto migliaia di utenti che utilizzavano il servizio Premium illegalmente. Dal 3 aprile, la piattaforma ha deciso di lanciarsi in borsa con delle azioni e nuovi piani di espansione.

Negli ultimi giorni ha bloccato tantissimi account in seguito alla scoperta di un uso da parte di molti utenti non legale. Successivamente vi abbiamo anche spiegato i rischi derivanti dall’utilizzo della versione pirata.

Spotify ha deciso di scendere in borsa dal 3 aprile

L’amministratore della società, Daniel Ek, ha dichiarato che dal 3 aprile 2018 inizierà la compravendita delle azioni di Spotify. Tutta la documentazione finanziaria, necessaria per decidere se comprare o meno queste azioni, sarà rilasciata dall’azienda il prossimo 26 marzo. Le azioni saranno poi scambiate con il ticker SPOT.

Durante la presentazione, Spotify ha anche dichiarato di voler espandersi in altri mercati. Alcuni come i più potenti del mondo come India e Russia e alcuni paesi dell’Africa. Nella scorsa settimana la piattaforma è anche arrivata in Sud Africa, Romania, Israele e Vietnam. In India la situazione è molto delicata a causa dei prezzi, per esempio altre piattaforme come Apple Music e Play Music non arrivano a costare 2 euro al mese.

La piattaforma ha dalla sua parte, il fatto che è possibile utilizzare il servizio anche in modo gratuito. Sì, con qualche pubblicità e alcune funzioni limitate ma è pur sempre possibile. Il dirigente Gustav Söderström ha inoltre dichiarato: “Primo: raggiunge milioni di consumatori ancora indecisi sul pagare o no per la musica, e li porta nel nostro ecosistema. Secondo: permette a noi di imparare dal più grande gruppo possibile di appassionati di musica nel mondo“.

Continua dicendo: “Terzo: una volta che hanno Spotify sui loro smartphone, nelle loro auto e altri dispositivi, la musica diventa semplicemente una parte più grande delle loro vite, e più ne sono coinvolti maggiori sono le possibilità che capiscano che la musica è una parte importante delle loro vite che vale la pena pagare“.

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