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ASUS ZenFone 4 Pro riceve finalmente Android 8.0 Oreo: cosa cambia

ASUS ZenFone 4 Pro ha appena ricevuto un nuovo aggiornamento software. Si tratta della versione 15.0410.1802.34 che i possessori del dispositivo attendevano da tempo. È l’aggiornamento che porta il sistema ad Android 8.0 Oreo con tutte le novità e i miglioramenti sviluppati da Google ed ottimizzati direttamente da ASUS.

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Ad annunciare il rilascio è stata direttamente ASUS che a questa pagina del proprio sito internet ha allegato anche il changelog completo. Nello specifico è stato introdotto Android 8.0 Oreo che migliora le prestazioni di ASUS ZenFone 4 Pro e novità per il launcher che adesso mostrerà le applicazioni con uno swype verso l’alto.

In più si potranno modificare le icone di ogni applicazione. La funzione PlayTo sostituisce la precedente funzione Cast, è stata introdotta la funzione screenshot lunghi e migliorata l’autonomia della batteria grazie ad un’ottimizzazione dei consumi energetici e alla nuova regola di Android Oreo sulle applicazioni attive in background.

ASUS ZenFone 4 Pro, come aggiornare lo smartphone ad Android Oreo

L’aggiornamento è in distribuzione in tutto il mondo per cui potrebbero volerci alcuni giorni affinché la notifica di disponibilità raggiunga i modelli venduti in Italia. Naturalmente, i primi a riceverlo saranno quelli No-Brand, ovvero privi delle personalizzazioni software degli operatori telefonici.

Prima di aggiornare è consigliabile un backup, almeno dei dati più importanti, e l’eliminazione di tutte quelle applicazioni ma anche di tutti quei file tra documenti, immagini e video che non si utilizzano. L’installazione, infatti, occuperà memoria preziosa che gli utenti potranno recupera solo in questo modo.

Una volta notificato l’aggiornamento non dovete fare altro che confermare la vostra volontà ad eseguire il download e la successiva installazione. Potete forzare voi stessi la ricerca, con la connessione WiFi attiva, dalle impostazioni dedicate agli aggiornamenti. In caso di bug o malfunzionamenti potrebbe essere necessario un wype della cache da recovery.

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Pubblicato da
Marco Serra