Liberarsi dalla forza della gravità della Terra può sembrare liberatorio ma, come gli astronauti regolarmente raccontano, la vita in condizioni di microgravità non è così semplice come può sembrare. Anche quando dedicano almeno un’ora al giorno all’esercizio fisico, gli astronauti in genere richiedono mesi di fisioterapia dopo un prolungato periodo di permanenza sulla sulla Stazione Spaziale Internazionale.
La perdita muscolare non è una preoccupazione importante per gli astronauti in questo momento, ma cambierà quando arriverà quello di inviare i primi umani su Marte. Motivo per cui la NASA è già al lavoro su una possibile soluzione. Questa ha la “forma” di un farmaco chiamato formoterolo che viene utilizzato per gestire disturbi come l’asma e la BPCO, rilassando i muscoli delle vie respiratorie.
La ricerca
Come parte di un esperimento chiamato Rodent Research-6 (RR-6), la NASA nel mese di dicembre ha inviato sulla ISS due gruppi di 20 topi con protesi mediche. Un gruppo è tornato a casa a gennaio, mentre il secondo è di ritorno questo mese. L’impianto è un chip di rilascio del farmaco a nanocanali che amministra il formoterolo. La NASA vuole constatare se il medicinale – e l’impianto – potrebbe essere usato anche sugli esseri umani per aiutarli con la perdita muscolare durante lunghi periodi in microgravità.
Se l’impianto si rivelasse efficace, infatti, potrebbe anche essere usato qui sulla Terra per trattare tutti i tipi di condizioni e somministrare i farmaci in modo fluido e continuo, evitando così picchi di dosaggio che potrebbero portare a effetti collaterali indesiderati. Sarebbe anche una conveniente soluzione nell’assunzione regolare di farmaci, senza il rischio di dimenticanze.
Il dispositivo non è stato ancora approvato dalla Federal Drug Administration. Quindi, probabilmente ci vorrà un bel po’ di tempo prima che venga testato anche sugli esseri umani. Resta comunque il fatto stimolante che la NASA ne ha avviato i test.