L’ultimo prodotto della casa cinese DJI, leader nel settore dei droni, si sta dimostrando un prodotto molto valido, che si va ad inserire a metà strada tra il Mavic Pro e lo Spark, sia per caratteristiche che per prezzo. Molto però pensano che il nuovo Mavic Air sia addirittura un degno sostituto per il Mavic Pro. Ma sarà vero? Andiamo a scoprirlo.

Design

DJI alla presentazione del suo nuovo prodotto, sosteneva che il Mavic Air è frutto di un grandissimo lavoro da parte dei suoi ingegneri, i quali hanno fatto l’impossibile per inserire in una scocca davvero piccola e leggera un hardware di tutto rispetto, ma rendendo il Mavic Air probabilmente uno dei droni più piccoli e leggeri presenti sul mercato e con questa dotazione hardware. In effetti questo si presenta in una scocca di 168×184×64 mm, che si riduce fino a 168×83×49 mm con le ali ripiegate quando dobbiamo trasportarlo e con un peso di 430g, il Mavic Air risulta essere più piccolo del fratello maggiore di quasi il doppio e con un peso ridotto di circa il 41%.

Specifiche tecniche

Tutto questo lavoro sul design però, non si è tradotto in un sacrificio lato hardware. Infatti il Mavic Air monta una telecamera in grado di riprese in 4K a 30fps e in 1080 a 120fps per super slow motion, con un bitrate che può arrivare fino a 100Mbps. Le foto invece vengono scattate da una fotocamera da 12 megapixel, la quale supporta l’HDR e il salvataggio delle immagini in formato RAW.

Il tutto è montato su un gimbal stabilizzato su 3 assi che permette di ottenere video fluidi e senza alcuna vibrazione. La portata massima del drone, in Europa, arriva a 2 Km, mentre in America a 4 Km. Questa differenza è dovuta dal fatto che la potenza massima utilizzabile alle frequenze di 2.4GHZ e 5.8GHZ, frequenze utilizzate dal radiocomando per la trasmissione dei dati, in America è maggiore rispetto a quella utilizzabile in Europa, con conseguente diminuzione della portata.

Andando a confrontare i due droni quindi, ci accorgiamo di come a livello di foto e video, i due droni siano alla pari, e che forse il Mavic Air da questo punto di vista possa fare anche meglio del fratello maggiore, grazie anche a futuri aggiornamenti software. Dal punto di vista della portata invece il Mavic Pro risulta essere il vincitore con i suoi 4 Km e 7 Km di portata, rispettivamente in Europa e America.

Funzionalità e volo

Il Mavic Air monta una batteria da 2375 mAh che permette al drone di rimanere in aria per circa 21 minuti, che sono comunque un buon tempo, ma inferiore ai 27 minuti del Mavic Pro grazie alla sua batteria da 3830 mAh. Entrambi raggiungono la velocità massima di circa 65km/h in modalità Sport, la quale lascia il pieno controllo al pilota disattivando ogni sistema automatico e di anti-collisione. Entrambi possono raggiungere una quota massima di 5000m.

A livello di funzionalità il Mavic Air ripropone le gesture, inserite per la prima volta nello Spark, che permettono di comandare il drone con l’utilizzo di alcune gesture delle mani. Altre funzionalità sono l’inseguimento automatico, che permette al drone, una volta agganciato il bersaglio, di continuare a seguirlo in modo automatico.

Sono presenti anche le funzionalità di return to home, che permette al drone di ritornare alla posizione da cui è decollato in modo autonomo, cosa che avviene in automatico quando il drone perde il segnale o la batteria è scarica. Sono poi presenti tutta una serie di modalità che permettono di effettuare varie riprese in modo automatico. Tutte le riprese saranno poi trasferibili dal drone al vostro PC tramite una porta USB Type-C, che rappresenta un altro buon miglioramento rispetto alla microUSB presente sul Mavic Pro.

Il Mavic Air inoltre possiede ben 7 sensori grazie al quale sarà in grado di volare individuando ostacoli fino a 20 metri ed evitandoli autonomamente. Inoltre grazie alla combinazione di questi 7 sensori e del GPS di bordo, il drone sarà in grado di costruirsi una mappa tridimensionale del luogo di volo, per prestazioni e sicurezza nel volo mai viste prima.

Prezzo

Il Mavic Air si posizona a metà strada tra lo Spark e il Mavic Pro. Infatti in Italia sarà venduto a partire da 849€, e con il drone sarà incluso anche il controller remoto, custodia per il trasporto, quattro eliche di ricambio e due protezioni per le eliche.

Conclusioni

Come possiamo vedere, il Mavic Air si presenta come un drone che ha tutte le carte in regola per essere un degno sostituto del Mavic Pro. Infatti con una spesa di circa 849€ ci si porta a casa un drone che non ha nulla da invidiare al Mavic Pro. Risulta ancora essere un drone un po’ troppo costoso per il mercato consumer, ma potrebbe essere perfetto per chi desidera entrare nel mondo dei droni con un prodotto di livello premium spendendo una cifra, che si non è alla portata di tutti, ma che non è neanche così esagerata considerando la tecnologia e la qualità hardware del prodotto. Una migliore portabilità e un ingombro minore, telecamera al top, portata di 2 Km e moltissime modalità, per permettere riprese video spettacolari che richiederebbero una capacità di guida notevole, e un prezzo accessibile quasi a tutti, ne fanno l’acquisto giusto per la maggior parte dei clienti che devono comprarsi un drone, e il drone perfetto per sostituire il Mavic Pro se si cerca un minore ingombro e maggior facilità di utilizzo senza però rinunciare alla qualità che ha sempre contraddistinto il Mavic Pro.

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