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Whatsapp multa di 100 euro, ecco la truffa che svuota anche il credito telefonico

Purtroppo WhatsApp è sempre più preso di mira da hacker e malintenzionati che vogliono approfittarsene degli utenti meno esperti e proprio in queste ore ci arrivano segnalazioni in redazione del ritorno di una truffa che avevamo già seguito qualche mese fa e che riguarda il pagamento di una cauzione di 100 euro per sbloccare il proprio account.

Una vera e propria truffa che sta riscuotendo un certo successo visto che molte persone già hanno effettuato il pagamento per evitare il fantomatico blocco del servizio di messaggistica istantanea più utilizzato al mondo.

WhatsApp, anche i clienti Tim, Wind, Tre e Vodafone a rischio

La truffa è molto semplice, infatti, attraverso un numero di telefono anonimo arriva un messaggio con scritto che sono state effettuate delle connessioni illegali e che il dispositivo verrà bloccato e addirittura tutti i dati contenuti all’interno di esso crittografati e resi illeggibili fino al pagamento della multa.

Logicamente il messaggio è tutta una farsa e i vostri dati non verranno assolutamente toccati poiché WhatsApp utilizza un sistema di sicurezza molto avanzato. Il messaggio è il seguente: “A causa di alcune connessioni illegali online, questo dispositivo sarà bloccato e tutti i file al suo interno contenuti verranno criptati fino al pagamento della multa”.

Addirittura altri utenti hanno ricevuto un messaggio che mette di mezzo anche la “Polizia di Stato” dichiarando che la stessa ha bloccato il vostro account e che è necessario pagare 100 euro per effettuare lo sblocco dello stesso. Anche in questo caso il messaggio è totalmente falso e privo di fondamento. Un’altra variante mette all’interno del messaggio un fantomatico link che una volta aperto collega a servizi a pagamento che svuotano il vostro conto telefonico sopratutto se siete clienti Tim, Wind, Tre e Vodafone.

Purtroppo in molti stanno cadendo nel tranello quindi è indispensabile offrire una giusta informazione su internet e sui social in modo da evitare questo fenomeno e combatterlo.

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Pubblicato da
D'Orazi Dario
Tags: whatsapp