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Quest’anno, ad Halloween, mascheriamoci da esplosivi Galaxy Note 7

Il 2016 è stato l’anno peggiore per Samsung Mobile. Mentre il Galaxy Note 7 doveva essere un vero e proprio killer per iPhone 7, lo smartphone si è dimostrato anzi fatale a sè stesso per la divisione mobile del gruppo. Poco dopo la sua uscita, sono stati segnalati molti casi di esplosioni del modello. A conferma del flop.

Riassumendo

Samsung ha poi organizzato un richiamo e sta indagando sulla possibilità che il problema possa essere stato scaturito dalla batteria di uno dei suoi fornitori. Tuttavia, nonostante la sostituzione con Galaxy Note 7 apparentemente sicuri, il numero degli incidenti ha continuato a salire. Infine, Samsung ha deciso di interrompere la produzione di questo dispositivo, che è già vietata a bordo degli aerei e classificato come merce pericolosa negli Stati Uniti.

Questo scandalo avrà un costo di miliardi di dollari per il colosso coreano e, nondimeno, per la sua reputazione. Inoltre, fino ad ora, il produttore non ha dato alcuna spiegazione sulle cause delle esplosioni.

Ma, ad ogni buon conto, le disgrazie di Samsung hanno ispirato un artista su Facebook, che ha pubblicato il video diventando in breve tempo virale. “Questo Halloween, mi maschererò da rischio di incendio”, scrive Chris Kiley, nella descrizione del suo video, già visto da più di 2 milioni di persone e condiviso da oltre 30.000 sul social network, oltre ad esser stato trasmesso da molti blog influenti.

In ogni caso, il video virale non comporta nulla di negativo alla situazione o alla reputazione di Samsung. Anzi. Anche se ha già rimosso il Note 7 dal mercato, il gigante asiatico continua ad essere ossessionato da questo scandalo. Il New York Times ha pubblicato un articolo nel quale si sospetta che il produttore abbia tentato di corrompere un consumatore cinese il cui Note 7 ha preso fuoco. In ogni caso, negli Stati Uniti e in Corea, i clienti possono intraprendere un’azione collettiva per chiedere un risarcimento a Samsung per il richiamo del device difettoso.

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Pubblicato da
Federica Vitale