LG Wine Smart è il primo smartphone a conchiglia ad essere arrivato in Italia.
I telefoni clamshell hanno lasciato il segno nelle generazioni che sono abbastanza grandi da ricordare il lancio dei primi cellulari. Probabilmente è stata la malinconia a far nascere in me il desiderio di provare a tutti i costi il primo smartphone con design a conchiglia. La delusione più grande è stata quella di rendermi conto che non sono più capace (o quasi) di destreggiarmi con una tastiera fisica alfanumerica. Inoltre, riapprocciarmi ad un device a conchiglia che vanta di essere uno smartphone è stato un po’ traumatico proprio per le caratteristiche di quest’ultimo. Decisamente, un entry level.
Estetica e materiali
Le sembianze estetiche sono chiaramente il lato più interessante di LG Wine Smart. Il clamshell delude al primo contatto, materiali decisamente cheap. Tutta plastica scricchiolante. Le dimensioni da chiuso sono di 117.6 x 58.7 x 16.6 per un peso di 143 grammi. Sulla parte destra c’è unicamente il jack standard per le cuffie, a sinistra i bilancieri del volume ed in basso l’ingresso microUSB. Sul frontale, quando il terminale è chiuso, spunta un LED per le notifiche. Sul back panel, rimovibile per staccare la batteria ed inserire microSIM e microSD, c’è la fotocamera da appena 3 MPX. Quando la conchiglia si apre in basso spunta una tastiera gigante in gomma mentre sopra c’è il display touch da 3,2″ con risoluzione 320×480 pixel e densità di 210 ppi. Ovviamente siamo davanti ad un display più che basico basico con addirittura 262K di colori. Non aspettativi performance da entry level, questo terminale non è assolutamente votato alla multimedialità. La batteria interna da 1700 Mah in compenso dura un paio di giorni senza problemi proprio grazie al display particolarmente poco dispendioso.
Tastiera e touch
La particolarità di questo smartphone è sicuramente la tastiera in gomma con tasti molto grandi. In alcuni punti è poco aderente al device e dà ulteriormente la sensazione di “dispositivo economico“, oltre questo problema il tastierino fa il suo dovere. Nella parte più alta ci sono i 3 tasti classici di Android. Nella parte centrale è impossibile non notare la grande corona con quattro pulsantini integrati, proprio come i telefoni di una volta.
LG Wine Smart è dotato anche di touch screen che, ammetto di aver utilizzato moltissime volte quando dovevo mandare un messaggio. È incredibile come abbia perso l’allenamento all’utilizzo dei tastierini fisici e del caro T9. La qualità del touch screen è comunque molto buona, non ho avuto particolari problematiche.
Hardware
L’hardware di LG Wine Smart è il tipico di un device entry level: processore quad core Snapdragon 210, 1GB di RAM e solo 4 miseri GB di memoria interna espandibili tramite microSD anche perché sono tutti occupati dal sistema operativo praticamente! La fluidità di questo terminale è buona, ovviamente dipende dal carico di applicativi. Chi acquista questo device dev’essere consapevole che serve per telefonare e fare attività social basiche. Anche il taglio di memoria fa da monito sotto questo punto di vista. La GPU integrata si è comportata bene quando ho sfidato il mondo installando qui sopra Dead Trigger 2, giocare è scomodissimo ma, ha retto bene il test.
L’audio vanta bene due speaker che imitano la qualità stereo, in realtà restituiscono solo un volume piuttosto alto ed un po’ gracchiante. Inoltre sono sistemati sul posteriore e quindi schiacciati ogni volta che appoggiate il terminale. C’è un dentino che dovrebbe limitare il problema ma, non è sufficiente. La capsula auricolare è particolarmente alta e consente di sentire fin troppo bene l’interlocutore!
Il Wifi ed il Bluetooth 4.1 girano bene ed anche la ricezione (connettività dati massima LTE) è buona. Anche l’A-GPS fa il suo lavoro senza creare problemi.
Gli unici sensori presenti sono il giroscopio ed il sensore di prossimità. La luce infatti non gode della regolazione automatica offerta da sensore di luminosità, bisognerà orientarla a mano.
La batteria da 1700 Mah mi ha concesso di coprire un paio di giorni di uso medio (ammetto di aver smanettato molto poco, sfido chiunque a cimentarsi!)
La fotocamera da 3 MPX è posta in una posizione estremamente scomoda (nella parte del terminale che, quando è aperto, risulta troppo bassa) e regala scatti veramente basici. Idem quella frontale con risoluzione VGA (640×480 pixel) inutile soffermarsi sulla multimedialità, non c’è terreno per farlo ed i sample sono sufficienti a farvi fare un’idea.
Software e Navigazione
Il sistema operativo di LG Wine Smart è Android Lollipop 5.1.1 con interfaccia utente piuttosto basica. È evidente che il terminale è indirizzato al target degli anziani. Ne sono indizio i tasti grandi, l’audio particolarmente squillante ed anche un’applicazione chiamata “Safety Care” che, consente il controllo a distanza dell’utilizzatore dello smartphone.
La navigazione Web è offerta sia dal browser di sistema che da Google Chrome. Indubbiamente, il secondo funziona molto meglio ed è da preferire al primo.
Conclusioni
LG Wine Smart è un terminale che punta ad attirare gli anziani ed ha tutte le carte in regola per farlo: tasti grandi, audio assordante, applicazioni per il controllo a distanza e design “rassicurante”. Al suo interno però c’è Android Lollipop e non il “classico” sistema operativo proprietario. Consiglio di mettere questo device sotto l’albero a genitori e nonni che vorrebbero approcciarsi in modo poco traumatico al concetto di smartphone. Mi raccomando al prezzo, cercate solo occasioni inferiori a 130€!
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