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Fallout 4: da record le vendite del mondo post atomico

Fallout 4 fa record di vendite sia on line che nei negozi. La quinta serie del videogioco era tra i più attesi, continua nello spirito che la software house ha voluto donare al game dal suo primo lancio.

Uscito il 10 novembre per PS4, XBOX 360 e pc, il gioco di Bethesda Softwork sbanca sia on line con 12 milioni di copie vendute sia nei negozi fisici grazie ad un introito di 750 milioni di dollari. La versione in edizione speciale Fallout 4 Pip-Boy Edition è rimasta on line solo poche ore perché andata a ruba.

Chi conosce il gioco, ma anche chi non lo conosce può capirlo dal nome, sa che l’ambientazione è quella post atomica di una Boston del 2077 in cui uomo e macchina sono perfettamente integrati. Ed è proprio grazie alle macchine che ci può essere speranza per l’umanità.

L’ambientazione e la colonna sonora sono i punti forti di un gioco che presenta una grafica molto curata, fin nei minimi dettagli. La storia non è certo originale, ma gli sviluppatori hanno saputo realizzare un perfetto connubio tra atmosfera post atomica, metallo arrugginito e sottofondo musicale.

I combattimenti sono in perfetto stile RPG con la possibilità di avere accesso a diverse tipi di armi e di costruirne di nuove trovando i vari pezzi durante l’esplorazione del mondo creato in Fallout 4. Un mondo che ha tratto ispirazione da quello reale di una fabbrica in disuso in Massachusetts.

I combattimenti sono spettacolari e pieni di dettagli raccapriccianti anche se il rallentamento dell’azione per cercare i punti deboli dell’avversario spezza il ritmo e potrebbe non piacere agli amanti dell’adrenalina pura.

Bethesta ha lavorato su Fallout 4 per diversi anni, è dal 2012 che se ne parla e le attese non hanno deluso le aspettative. Come i migliori giochi di ultima generazione non c’è un percorso predefinito da seguire, ma si può, e si deve, esplorare, cercare umanità e coesione con altri esseri umani o persino con le macchine. Uno spunto per riflettere in questi giorni di tragedie reali. In fondo chi dice che un gioco non possa servire anche a questo?

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Pubblicato da
Gianni Fiore