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Stop alle endotermiche per il 2035: ora anche l’Europa sembra titubare

Una data decisamente importante per l’Unione Europea è senza alcun dubbio quella legata al 2035, anno in cui il ban di benzina e diesel diventerà vincolante e reale, a quanto pare però più ci si avvicina alla scadenza più lo scetticismo cresce, paradossalmente sembra che i più scettici siano proprio gli stessi vertici UE dinamica che sottolinea come il tutto corre il rischio di essere rimesso in discussione.

Ad aprire il dibattito è stato il commissario Thierry Breton spiegando che secondo lui l‘UE non è pronta per il ban Dei motori endotermici, monito accolto anche dalla Corte dei Conti europea che si occupa della gestione dei fondi spesi dall’Unione.

 

Numerosi punti di dubbio

Secondo la stessa corte infatti ci sarebbero tre grandi ostacoli nello switch all’elettrico previsto per il 2035, in primis il ritardo nella riduzione delle emissioni di CO2 causate dalle auto a motore termico, effettivamente una riduzione si è vista solo a partire dal 2020 quando il decreto è entrato in vigore circa 10 anni prima, la maggior parte delle auto termiche attuali infatti emette la stessa quantità di anidride carbonica delle auto datate.

La seconda critica invece riguardo lo sviluppo dei carburanti alternativi, ovvero i biocarburanti che pareggiano il bilancio di CO2, i quali seppur presenti non godono di una vera e propria tabella di marcia prestabilita.

L’ultima critica mossa dalla corte dei conti riguarda la questione batterie, l’Europa infatti non è né indipendente né competitiva su questo punto di vista con la Cina che invece si avvicina ad avere il monopolio assoluto di questo mercato con una quota pari al 76% della produzione globale di batterie, tale deficit è legato dalla forte dipendenza dall’importazione di materie prime per le batterie da paesi terzi come Australia, Sudafrica, Gabon, Congo e Cina.

Insomma lo scetticismo deriva da molteplici fattori, la forte dipendenza ancora dalle auto a benzina e diesel e la scarsa preparazione a un’indipendenza nella produzione delle auto elettriche.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve