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La Cina ordina la sostituzione dei chip stranieri con quelli nazionali

La Cina prosegue con il suo intento di raggiungere l’emancipazione tecnologica da altri Paesi. Il Governo di Pechino ha ordinato a tutti gli operatori di telecomunicazioni nazionali di sostituire i chip stranieri presenti nei loro sistemi e di utilizzare alternative locali. La decisione drastica, riportata dal Wall Street Journal, è forse una delle più importanti intraprese fino ad ora per raggiungere l’indipendenza.

Gli operatori dovranno compilare un elenco di tutti i chip stranieri utilizzati e cercare di descrivere quali saranno le tempistiche per la sostituzione. Da quanto comunicato dal Wall Street Journal, le aziende Intel e AMD saranno probabilmente quelle che pagheranno il prezzo più caro di questa decisione. Entrambe sono infatti le fornitrici principali dei chip per le reti cinesi e così andranno a perdere una grossa fetta dei loro introiti.

La Cina risponde alle restrizioni statunitensi sui chip

La strategia mossa della Cina potrebbe essere una risposta alle restrizioni recenti guidate dagli Stati Uniti e dai loro alleati. Negli ultimi anni, queste hanno limitato di parecchio la diffusione di tecnologia cinese per timori sulla sicurezza nazionale

. Da gennaio, poi, sono state intraprese nuove regolamentazioni ancora più stringenti. La Huawei, in particolare, è stata una delle principali vittime di queste restrizioni, che hanno ostacolato la espansione sul mercato globale proprio a causa della dipendenza dai chip esterni alla nazione.

La Huawei, al contempo, è anche una delle aziende che ha già investito per migliorare le capacità di chipmaking della Cina. La società ha infatti lanciato infatti il suo primo smartphone con chip 5G prodotto completamente con tecnologia nazionale. Anche se la Cina dovesse impiegare ancora un tempo per eguagliare gli Stati Uniti nel settore dei chip, il divieto imposto agli operatori di utilizzare tecnologia straniera ridurrà sicuramente le alternative a disposizione dei consumatori. Tramite questa azione le scelte ricadranno solo sulle aziende del Paese, ingrandendo l’autoproduzione delle tecnologie.

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Pubblicato da
Rossella Vitale