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I Cobots mettono a rischio il lavoro di tantissime persone

L’evoluzione tecnologica è stata da sempre vista come un faro di progresso, una luce guida verso un futuro migliore e più efficiente. Spesso ciò che sembra un balzo in avanti però può portare con sé implicazioni impreviste e persino negative. Questo è il caso dell’introduzione massiccia di robot e intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, una tendenza che promette di trasformare radicalmente il panorama occupazionale, ma non senza conseguenze potenzialmente devastanti.

Mentre nel passato le macchine hanno in genere migliorato l’efficienza e la qualità del lavoro umano, l’avvento dei robot potrebbe invece sostituire direttamente gli esseri umani in molte mansioni, portando a una disoccupazione su vasta scala e a gravi ripercussioni sociali ed economiche.

I cobots sostituiranno i lavoratori nelle aziende?

Se consideriamo il settore agricolo, ad esempio, possiamo notare come l’introduzione dei moderni macchinari abbia semplificato e reso più efficienti molte operazioni. Nonostante ciò, l’automazione potrebbe portare alla sostituzione degli agricoltori con robot capaci di seminare, irrigare e raccogliere senza bisogno di intervento umano. Lo stesso vale per settori come la ristorazione, dove già si stanno diffondendo camerieri robot e robot da cucina in grado di preparare piatti complessi con precisione e rapidità.

Intel, una delle principali aziende tecnologiche al mondo, sta investendo massicciamente nello sviluppo dei cosiddetti Cobots

, robot collaborativi capaci di interagire in ambienti lavorativi. Si prevede che entro il 2026 questi robot saranno in grado di sostituire completamente gli operai umani in molte fasi della produzione, portando a una riduzione drastica della forza lavoro necessaria nelle fabbriche. Questo potrebbe avere un impatto devastante sull’occupazione, mettendo a rischio milioni di posti di lavoro in tutto il mondo.

L’attrattiva per le aziende di adottare robot al posto di lavoratori umani è evidente: i robot possono lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza mai stancarsi o chiedere aumenti salariali. Questa automazione estrema potrebbe portare a una crisi senza precedenti nel mercato del lavoro, con milioni di persone costrette alla disoccupazione e all’insicurezza economica.

Le conseguenze di questa trasformazione potrebbero essere devastanti per l’economia globale. Con milioni di persone senza lavoro, il potere d’acquisto diminuirebbe drasticamente, portando a una contrazione dei consumi e mettendo a rischio la stabilità finanziaria delle famiglie e delle imprese. Le attività commerciali e ristorative potrebbero chiudere i battenti, incapaci di sostenere la concorrenza dei robot senza clienti con reddito disponibile.

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Pubblicato da
Margareth Galletta