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L’intelligenza artificiale può decifrare le lingue antiche?

Il Lineare A è una delle forme di scrittura più misteriose e affascinanti derivanti dal nostro passato antico. Presumibilmente utilizzato come sillabario per la lingua minoica, il Lineare A rimane in gran parte indecifrato, avvolto da un alone di incertezza e speculazione. La sua origine esatta e la sua relazione con altre lingue antiche rimangono oggetto di dibattito accademico, con ipotesi che lo collocano sia all’interno che al di fuori della famiglia linguistica indoeuropea, addirittura associandolo a lingue paleoeuropee come l’Etrusco.

Il Lineare A costituisce la base per il successivo sviluppo del Lineare B, che è stato decifrato e identificato come sistema di scrittura utilizzato per annotare il greco miceneo, la più antica forma di greco di cui abbiamo conoscenza. Nonostante gli sforzi compiuti nella decifrazione del Lineare B, i tentativi di interpretare il Lineare A in base alla sua corrispondenza fonetica sono finora falliti, lasciando ancora molti interrogativi irrisolti sulla sua struttura e contenuto linguistico.

L’intelligenza artificiale può decifrare lingue antiche

L’avvento dell’intelligenza artificiale ha introdotto nuove prospettive nella ricerca e nella decifrazione delle lingue antiche. I modelli linguistici di grandi dimensioni, come il GPT

5 sviluppato da OpenAI, potrebbero rappresentare un potente strumento per affrontare queste sfide. Sebbene la tecnologia attuale potrebbe non essere ancora all’altezza per una decifrazione completa del Lineare A, l’utilizzo di modelli linguistici avanzati apre la strada a nuove possibilità di analisi e interpretazione.

Mikhail Parakhin di Microsoft ha sottolineato il potenziale di GPT-5 nel campo della decifrazione delle lingue antiche, anche se resta incerto se questa tecnologia possa realmente offrire una svolta nel caso specifico del Lineare A. L’ottimismo riguardo alle potenzialità degli LLM nell’affrontare problemi complessi è diffuso, e il loro impiego potrebbe portare a importanti progressi nell’ambito dell’archeologia e della linguistica.

Il contributo dell’intelligenza artificiale alla comprensione dei misteri del passato non può essere sottovalutato. Gli LLM rappresentano uno strumento promettente per sondare le profondità delle lingue antiche e dei sistemi di scrittura ancora non compresi, offrendo nuove prospettive e spunti per indagini future. Il loro impatto potrebbe rivelarsi fondamentale nel risolvere enigmi che da secoli sfidano la mente umana, aprendo nuovi orizzonti nella nostra comprensione del passato e delle sue molteplici sfaccettature.

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Pubblicato da
Margareth Galletta