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DignifAI: quando l’IA riveste le donne, ma senza il loro consenso

La tecnologia avanza a passi da gigante, ma con essa emergono anche nuove forme di abuso, violazione dei diritti, discriminazione come nel caso del recente fenomeno chiamato “DignifAI”. Questo nuovo trend vede l’utilizzo dell’IA per rivestire le donne, in particolare le celebrità, in foto in cui appaiono in abiti succinti, senza il loro consenso, dando il via ad una nuova ed ulteriore forma di sessismo digitalizzato. Perché non ce n’era già abbastanza d’altronde.

Il movimento “DignifAI” ha preso piede su 4chan, un forum online noto per la sua controversa assenza di censura e per la sua propensione a generare contenuti discutibili. Gli utenti di questo forum hanno iniziato a utilizzare l’IA per modificare le immagini delle donne, rendendo più “casti” e “modesti” gli scatti in cui appaiono in abiti a loro parere troppo scoprenti.

L’IA si trasforma in un altro strumento di discriminazione e sessismo

Celebrità come la popstar Miley Cyrus e le professioniste di OnlyFans sono tra le vittime di questo movimento. I fautori delle immagini generate con l’IA pubblicano i risultati su social network come X. L’obiettivo?  “Purificare” e “rendere più dignitose” le donne, secondo l’ideologia conservatrice promossa dal movimento. Il risultato di questa manipolazione ha creato una serie di “prima e dopo” in cui hanno completamente stravolto

il look originale delle donne. Le scollature vengono sostituite da maglie girocollo, le trasparenze degli abiti da red carpet vengono colmate e ogni linea del corpo femminile viene nascosto.

Il problema non riguarda solo le donne: anche gli uomini, in particolare i personaggi famosi, vengono oggetto di manipolazione. Hanno ad esempio rivestito Elon Musk con un abito sartoriale in una foto in cui originariamente indossava un costume da bagno. Questo dimostra che il fenomeno dell’IA manipolativa non è limitato al genere femminile, ma coinvolge tutti coloro che sono soggetti all’attenzione mediatica.

L’uso dell’IA per creare immagini false e offensive rappresenta una minaccia per la dignità e l’autonomia delle persone che si trovano a essere vittime di questo genere di abusi senza alcun controllo sulle proprie immagini e rappresentazioni online. Solo attraverso un’azione collettiva e un’impegno costante per promuovere il rispetto e la protezione dei diritti delle persone, possiamo contrastare fenomeni come “DignifAI” e garantire un ambiente online sicuro e rispettoso per tutti.

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Pubblicato da
Rossella Vitale