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Ducati: torna il motore monocilindrico con Superquadro Mono

A quanto pare, Ducati ha deciso di intraprendere una strada di grandi sperimentazioni. Queste intenzioni sono ben presenti nel nuovo progetto per i suoi motori. Per il suo tentativo di sperimentare verso il futuro Ducati ha deciso di tornare indietro con il Superquadro. Sono passati circa 30 anni da quando la Ducati ha prodotto il suo ultimo motore monocilindrico. Questo era un motore da competizione da 550 cc e 75 cv a 10.000 giri e propulsore che ha a tutti gli effetti fatto la storia insieme alla moto che lo montava in quegli anni. Infatti, nel 1995, la Ducati Supermono insieme al suo motore riuscirono a vincere il TT.

Per il suo “ritorno al passato” Ducati ha ideato Superquadro Mono una cilindrata di 659 cc con un sistema di distribuzione desmodromica. Secondo quanto rilasciato fino ad ora, per le sue prestazioni, può diventare un nuovo punto di riferimento per tutta la categoria.

I dettagli di Superquadro Mono

Il nome scelto, Superquadro, non è un caso. Infatti, deriva dal rapporto tra alesaggio e corsa che consente di raggiungere regimi di rotazione tipici di motori da competizione anche se si parla di motori da strada. Il rapporto è pari a 1,86 ed è il più estremo della categoria per la presenza di una corsa di soli 62.4 mm

. L’alesaggio di 116 mm permette di adottare un valore di grande diametro a benefizio delle prestazioni. Inoltre, Superquadro Mono ha intervalli di manutenzione più elevati con 30.000 km per controllo e regolazione delle valvole.

Proprio grazie a queste caratteristiche il motore presenta una potenza massima di 77,5 cv a 9.750 giri che possono diventare 10.250 giri/minuto. Nonostante le enormi prestazioni, rispetta i limiti dell’omologazione Euro 5. L’alimentazione viene affidata ad un singolo corpo farfallato da 62 mm, con un sistema ride-by-wire che offre tre Power Mode: Hight, Medium, Low. Questi sono capaci di adattarsi alle diverse situazioni di guida.

L’albero motore del Superquadro Mono è asimmetrico ed è montato su bronzine di banco differenziate, in grado di contenere il peso. Il bilanciamento, invece, è garantito dalla presenza di due contralberi di equilibratura. Questa particolare struttura permette al motore di girare a regimi molto elevati senza aumentare il livello di vibrazione che invece resta comparabile a quello di un bicilindrico a V di 90°.

Il cambio è a sei marce che garantisce una rapportatura racing che può essere dotato del Ducati Quick Shift (DQS) Up & Down. La frizione è del tipo a bagno d’olio con un comando idraulico ad asservimento progressivo. Inoltre, è caratterizzata da un carico alla leva particolarmente ridotto.

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Pubblicato da
Margareth Galletta