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Perché le pubblicità dei giochi per gli smartphone sono così strane

Sarà capitato a tutti voi che almeno una volta nella vi siate imbattuti in una pubblicità di un videogioco scaricabile per il tablet o per lo smartphone. Vi siete mai chiesti però “ma che sto guardando”? Beh, anche noi. Questi video promozionali dei giochi sono spesso strani e incomprensibili.

A volte capita anche che promuovano qualcosa che in realtà non esiste. Nel settore, ormai parecchi anni fa, i produttori hanno ottenuto una licenza artistica che permette di pubblicizzare i prodotti. Trent’anni fa, ad esempio, molto spesso le illustrazioni poste sulle copertine delle riviste per i videogiochi, che venivano acquistate dagli appassionati, non rispecchiavano la realtà. Le grafiche disegnate infatti erano molto diverse da quelle dei giochi effettivi, mostrando un design più avanzato per catturare l’attenzione e spingere all’acquisto.

Pubblicità fasulla per i giochi e altri prodotti

Episodi come quello degli anni 90 sono stati multipli. Nel 2009 ci fu una campagna di marketing che destò molto scalpore. La pubblicità riguardava il gioco multiplayer Evony. Per diversi mesi furono diffusi video in cui vi erano delle donne nude, la cui immagine era presa dagli stock usati anche per i dvd porno, nonostante il gioco avesse un’ambientazione medievale e non contenesse alcun argomento erotico. La tattica è sempre la stessa: attirare con qualcosa che attirerà l’attenzione.

Anche negli anni successivi, così come oggi, le stesse tattiche sono state utilizzate da differenti produttori di videogiochi dedicati agli smartphone e scaricabili anche su tablet. Andando semplicemente sui social network come X, Instagram, TikTok e Facebook è molto facile imbattersi in queste pubblicità. Anche solo effettuando delle ricerche su Google, o navigando sulle applicazioni, trovare questo genere di sponsorizzazioni è diventato comune. L’obiettivo è quello di far scaricare le app di giochi che spesso sono gratuiti, ma contengono così tanta promotion da divenire fastidiosi. In caso contrario, questi richiedono un pagamento successivo per sbloccare elementi, come le armi, o livelli.

La cosa ingannevole è appunto che questi video spesso non rappresentano effettivamente i giochi che stanno promuovendo. Gli utenti cadono nel tranello e li scaricano sui dispositivi, per poi scoprire di aver ottenuto qualcosa di totalmente diverso da quello che si aspettavano. Il problema è che la pubblicità è da sempre stata così: è uno specchietto per le allodole che mostra qualcosa che vorremmo avere anche se il prodotto è qualcos’altro. Prendiamo come esempio la pubblicità della Muller. Anch’essa mostra come l’erotismo sia sfruttato nel mondo pubblicitario. Lo slogan “Fate l’amore con il sapore”, come avrete sicuramente notato, non ha niente a che fare con lo yogurt promosso.

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Pubblicato da
Rossella Vitale