Tutto ruota attorno a Boğazköy-Hattusha, una cittadina comunemente chiamata Hattusa, un patrimonio UNESCO dal 1986, ritenuta la capitale antica di un impero importantissimo per il mondo: quello ittita, capace di lasciare ai posteri oltre 30’000 tavolette redatte con scritture cuneiformi, caratteristiche del popolo in oggetto, ma completamente differenti dal ritrovamento odierno.
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Sebbene le informazioni siano effettivamente poche, e le teorie alle spalle davvero moltissime, è stato possibile solamente formulare qualche congettura in merito alla scoperta. L’ipotesi più accreditata è che si tratti di una lingua circoscritta alla popolazione di Kalasma, date le somiglianze con il Luvio, un altro idioma molto diffuso nell’epoca.
Tradurla al momento è difficile, anche se i primi esperti sembrano aver capito essere un rituale antico svolto in loco, dall’esito o dalle usanze non ben definite. E’ indubbio, ad ogni modo, trattarsi di un idioma appartenente al ceppo indoeuropeo, cuore pulsante di tutte le lingue attualmente presenti sul vecchio continente.