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Rivoluzionaria scoperta, si può trasformare la plastica in piccole saponette

L’inquinamento, purtroppo si sa ormai da tempo, è il problema principale del nostro pianeta. Se non invertiamo al presto questa tendenza, cercando di trovare dei metodi e dei materiali alternativi per diverse attività, l’umanità potrebbe avere dei grossi problemi nei prossimi anni.

Ci sono diversi tipi di inquinamenti che possono essere: acustici, termici, marini, domestici e atmosferici. Sono davvero tanti e questa è solamente una piccola parte.

Tra i principali inquinanti del nostro pianeta lo smaltimento dei rifiuti occupa sicuramente un posto abbastanza alto. In particolare tra i principali rifiuti che difficilmente si riescono a smaltire correttamente vi è sicuramente la plastica.

La plastica è un materiale artificiale costituito da polimeri che ha davvero rivoluzionato il mondo moderno. Utilizzato per la produzione di tantissimi oggetti, possiede davvero numerosi consumi che lo rendono un materiale molto duttile.

Il problema della plastica è che è composta da additivi che la rendono molto resistente e davvero difficile da degradare. Ecco perché tutti i rifiuti di plastica che finiscono sulle strade o nel mare ci possono rimanere per tempi lunghissimi

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I danni all’ambiente sono davvero incalcolabili e non coinvolgono solo il pianeta in senso stretto ma anche gli animali, le piante e gli esseri umani.

Problema plastica, trovata una soluzione per smaltirla?

Molti chimici e scienziati sono da anni al lavoro per trovare dei metodi alternativi per riciclare la plastica e trasformarla in materie prime di valore.

Fino a questo momento non si sono trovate delle alternative molto valide ma le cose potrebbero cambiare a breve.

Uno studio condotto da alcuni chimici e pubblicato su Science potrebbe essere una grande rivoluzione. Gli scienziati sono riusciti a trasformare i rifiuti in plastica in tensioattivi, delle sostanze presenti nei saponi e nei detersivi.

In questo modo si convertirebbe un rifiuto in un prodotto utile e riciclabile al 100%. Lo studio è ancora nelle fasi iniziali e ci vorrà un po’ per svilupparlo ma sicuramente siamo sulla buona strada.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Pubblicato da
Federica Iazzi