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Pelle elettronica per sostituire il tatto in caso di amputazione

Ideata una vera e propria pelle elettronica, detta anche e-skin, che restituisce in qualche modo il senso del tatto ai pazienti reduci di un’amputazione. Questa nuova tecnologia indossabile recepisce sensazioni piacevoli e dolorose attraverso dei sensori, in particolare di temperatura e pressione.

L’innovativa pelle artificiale incorpora tutti i suoi sensori che vengono convertiti in segnali elettrici, un po’ come gli impulsi nervosi comunicano con il cervello. Il circuito elettronico indossabile, noto come e-skin, è stato sviluppato da un team della Stanford University, che ha spiegato la loro svolta in uno studio pubblicato sulla rivista Science. Zhenan Bao della Stanford University, autore senior dello studio, ha dichiarato che la tecnologia di nuova generazione potrebbe anche essere utilizzata per percepire oggetti e sensazioni controllando a distanza un arto robotico.

“Lavoriamo da tempo su una e-skin di questa portata”, spiega il professor Bao. “L’ostacolo non era tanto trovare meccanismi per imitare le straordinarie capacità sensoriali del tocco umano, ma riunirli usando solo materiali simili alla pelle“. La pelle elettronica imita i meccanorecettori della pelle umana per produrre una comunicazione nervosa con il cervello.

Pelle artificiale pensata per sostituire il tatto in caso di amputazione

Weichen Wang, un dottorando nel laboratorio di Bao, ha aggiunto: “Gran parte della sfida si è ridotta all’avanzamento dei materiali elettronici simili alla pelle in modo che possano essere incorporati in circuiti integrati. Inoltre, con complessità sufficiente per generare treni di impulsi simili a nervi e funzionamento sufficientemente a basso voltaggio da utilizzare in sicurezza sul corpo umano.” Il prototipo dell’e-skin, che ha all’incirca lo spessore di un pezzo di carta,

è il primo a combinare tutte le caratteristiche elettriche e meccaniche desiderate della pelle umana in una forma morbida e durevole.

Il team ora prevede di aumentare la scalabilità della tecnologia e sviluppare un chip impiantabile per consentire la comunicazione wireless attraverso il nervo periferico del corpo. Altre ricerche sulla pelle elettronica si sono concentrate sulla robotica, con l’obiettivo di fornire ai robot feedback sensoriali. Un team dell’Università di Edimburgo ha svelato un dispositivo all’inizio di quest’anno che offriva sensi percettivi “simili a quelli di persone e animali”. Uno studio separato nel 2023 condotto da ingegneri del California Institute of Technology (Caltech) ha delineato un tipo di pelle artificiale in grado di rilevare sostanze chimiche tossiche. Potrebbe consentire ai robot di rilevare qualsiasi cosa, dall’inquinamento nei fiumi agli agenti nervini e ai rischi biologici.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano